Il laptop viene utilizzato in differenti ambienti di rete? A casa? In ufficio? Dal cliente?
Se è così, il piccolo pacchetto "netenv" potrebbe esservi utile. Quando si accende il laptop, presenta una semplice interfaccia da cui si può scegliere l'ambiente di rete attuale. La prima volta che vi trovate in un ambiente nuovo, potete inserire i dati di base e salvarli per riutilizzarli poi in futuro.
Netenv predispone un file che contiene delle assegnazioni di variabili che descrivono l'ambiente attuale. Ciò può essere usato dallo schema di configurazione di PCMCIA, per es. quello fornito con Debian/GNU Linux ed altri.
I dati di netenv possono essere usati per cose del tipo:
Netenv è disponibile sia come pacchetto Debian/GNU Linux che come
tarball. Dipende da dialog(1)
per il sistema di menu. È
sviluppato da Gerd Bavendiek
bav@rw.sni.de e lo si può prelevare da
http://www.uni-bielefeld.de/~portgym/net/netenv.html.
divine è un'utilità per coloro che usano continuamente la propria macchina in ambienti differenti. "L'idea è questa:
divine
avvia un thread che immette false richieste arp nella
rete. Tale thread effettua fino a tre tentativi, inframmezzati da pause di
1 secondo. Se anche l'ultimo tentativo è infruttuoso, il thread stampa un
messaggio d'errore, lascia l'interfaccia nel suo stato originario e termina
in maniera ordinata.
divine
creerà un link simbolico da uno di essi a
/etc/resolv.conf.
zsh
):
export http_proxy="http://`</etc/proxy`/"
Il vantaggio essenziale di divine
rispetto ad altre soluzioni è che
queste usano normalmente ping
o qualcosa del genere. divine
può verificare un gran numero di reti istantaneamente, almeno se le
macchine a cui indirizzate i ping rispondono entro 1 secondo (0,4 secondi
sono la norma su ethernet). E dato che il ping di un indirizzo sconosciuto
comporterà in ogni caso una richiesta arp, perché non partire subito con
una richiesta arp?"
Dal NET3-4-HOWTO: "Il termine mobilità IP descrive la capacità di un host di cambiare la sua connessione alla rete da un punto all'altro di Internet, senza cambiare il proprio indirizo IP o senza perdere connettività. Normalmente, quando un host IP modifica il suo punto di connessione deve anche cambiare il suo indirizzo IP. La mobilità IP supera tali problemi allocando un indirizzo IP fisso per l'host mobile e usando l'incapsulamento IP (tunneling) con routing automatico in modo tale che i pacchetti ad esso destinati siano instradati all'indirizzo IP reale che sta attualmente usando."
IP mobile HUT è un sistema dinamico e gerarchico di IP mobile per il sistema operativo Linux. L'implementazione permette un modello gerachico per la mobilità IP, così da diminuire i tempi di aggiornamento della posizione via via che l'host si sposta. Il sistema dinamico è stato progettato con la tecnologia LAN Wireless in mente e le funzionalità sono ottimizzate per la mobilità nelle WLAN. È disponibile ora una mailing list, a cui potete aderire inviando un messaggio con subscribe come oggetto, a <dynamics-user-request@cs.hut.fi> - o potete semplicemente controllare l' archivio delle email.
Fonti: Kenneth E. Harker e Dag Brattli
Anche DHCP e BootP sono utili per lavorare in ambienti differenti. Fate riferimento al DHCP-HOWTO e al BootP-HOWTO.
Il comando pppd
può essere configurato tramite svariati file:
pppd file /etc/ppp/<your_options>
.
È possibile anche scegliere di intervenire sulla configurazione, modificando manualmente i file in /etc/init.d.
Come si possono ottenere configurazioni separate dei dispositivi PCMCIA per
casa e per ufficio? Ciò è piuttosto agevole grazie agli schemi
PCMCIA. Usate due schemi di configurazione, chiamati rispettivamente
casa
e ufficio
. Per dettagli, fate riferimento al relativo
capitolo nel PCMCIA-HOWTO di David Hinds.
Da
http://www.mjedev.demon.co.uk/index.html <Martin J. Evans
martin@mjedev.demon.co.uk> ho ripreso questa raccomandazione: Il primo
punto da considerare è che init
prenderà qualsiasi argomento nella
forma nome=valore
come assegnazione di variabile ambiente, se non
sarà riconosciuto in altra maniera. Ciò significa che potete impostare le
variabili ambiente dal prompt di avvio di LILO prima che partano gli script
rc. Io imposto la variabile ambiente LOCATION
in base a dove mi
trovo quando avvio Linux. Per es.
LILO: linux LOCATION=home
LILO: linux LOCATION=work
LILO: linux
LOCATION
equivale a
LOCATION=home
(per es. la mia configurazione predefinita). Anziché
digitare LOCATION=place
a ogni avvio, si può inserire una voce
nel file /etc/lilo.conf e usare l'istruzione ``append'', per es.
# Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux a casa # image = /vmlinuz root = /dev/hda3 label = linux read-only # Qui termina la configurazione della partizione Linux # # Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux sul lavoro # image = /vmlinuz root = /dev/hda3 label = work read-only append="LOCATION=work" # Qui termina la configurazione della partizione Linux
Attrezzati con gli strumenti di cui sopra, potete ora modificare gli
script rc pertinenti per testare le variabili d'ambiente prima di lanciare
ifconfig
, configurare route
, ecc.
Ci sono svariati altri gestori di avvio, spesso trascurati. Oltre a LILO, date un'occhiata a loadlin, CHooseOS (CHOS) (non GPL), GRand Unified Bootloader (GRUB), System Commander e date un'occhiata su ftp://metalab.unc.edu/pub/Linux/system/boot/loaders/. È possibile usare anche il bootloader di NT o di OS/2.
Da Steve <steve@cygnet.co.uk> ho ripreso una configurazione di X
windows con monitor esterno: Notate che ho introdotto un trucchetto! Per il
mio bel monitor da 17" lancio X senza opzioni e ottengo il display
predefinito a 16 bit 1152x864 - ma quando uso lo schermo LCD specifico un
display a 15 bit (startx -- -bpp 15
) e ottengo automaticamente la
corretta risoluzione 800x600. Questo mi evita di avere due file XConfig.
Una breve introduzione di Peter Englmaier <ppe@pa.uky.edu> su come configurare il servizio email su un laptop usato a casa (dial-up) e sul lavoro (ethernet):
In quanto utilizzatore di laptop, ho particolari esigenze per la configurazione del servizio di email. La configurazione descritta qui di seguito, mi permette di:
elm
o il semplice comando
mail
.La configurazione si basa su sendmail
, fetchmail
e un
account pop remoto per la posta elettronica.
Questa è la parte più complicata. Dopo aver installato
il pacchetto sendmail-cf
, ho creato un file
/usr/lib/sendmail-cf/laptop.mc:
divert(-1) include(`../m4/cf.m4') define(`confDEF_USER_ID',''8:12'') define(`confBIND_OPTS',`-DNSRCH -DEFNAMES') define(`confDOMAIN_NAME',''pa.uky.edu'') <---- qui definite il vostro dominio OSTYPE(`linux') undefine(`UUCP_RELAY') undefine(`BITNET_RELAY') define(`SMART_HOST',`server1.pa.uky.edu') <---- per l'invio della posta in uscita define(`LUSER_RELAY',`server1.pa.uky.edu') <---- per l'invio di posta a utenti che il mio laptop non conosce MASQUERADE_AS(pa.uky.edu) <---- ancora il dominio, come vogliamo essere visti FEATURE(allmasquerade) FEATURE(nouucp) FEATURE(nodns) FEATURE(nocanonify) FEATURE(redirect) FEATURE(always_add_domain) FEATURE(use_cw_file) FEATURE(local_procmail) MAILER(procmail) MAILER(smtp) HACK(check_mail3,`hash -a@JUNK /etc/mail/deny') HACK(use_ip,`/etc/mail/ip_allow') HACK(use_names,`/etc/mail/name_allow') HACK(use_relayto,`/etc/mail/relay_allow') HACK(check_rcpt4) HACK(check_relay3)
Sembra più complicato, di quanto non sia in realtà. Tutto quello
che fa è reindirizzare le email in uscita al server1 (SMART_HOST)
come anche quelle per utenti locali sconosciuti (LUSER_RELAY). In
questo modo, posso scrivere delle email ai miei colleghi senza usare il
loro indirizzo email completo. Più importante: la linea From nelle mie
email punta al mio dominio MASQUARADE_AS e non direttamente al mio
laptop. Se non fosse così, le email rispedite con il pulsante reply
potrebbero non arrivarmi mai. È necessario riavviare sendmail
perché le modifiche abbiano effetto. Nota: questa configurazione è per i
sistemi Redhat 5.2. Potrebbe essere necessario modificare alcuni dettagli.
Ora, non resta che generare il file /etc/sendmail.cf
m4 laptop.mc >/etc/sendmail.cf
e aggiungere tutti i possibili
nomi di dominio a cui il mio laptop potrebbe dover rispondere, nel file
/etc/sendmail.cw:
# sendmail.cw - inserite qui tutti gli alias per la vostra macchina. laptop laptop.pa.uky.edu 128.17.18.30 ospite1 ospite1.daqualcheparte.org
È importante avere tutti gli alias in questo file, altrimenti
sendmail
non accetterà la posta (e risponderebbe al mittente
we don't relay). Infine, dovete testare la configurazione inviando
e rispondendo alle email per tutte le possibili configurazioni. Ogni
configurazione errata potrebbe comportare la perdita dei messaggi di email.
Un metodo per ricevere le email sulla propria macchina è tramite
fetchmail
. Fetchmail controlla periodicamente la presenza di nuove
email su uno o più server di posta remoti. Io uso il seguente file di
configurazione di fetchmail (nella mia directory home):
fetchmailrc
set postmaster "myusername" set daemon 900 poll pop.uky.edu with proto POP3 user "mypopusername" there with password "mypoppassword" is mylaptopusername here
Fetchmail non fa che prelevare le email per inviarle a sendmail
che le inserirà nel file /var/spool/mail/$USER.
Sulla mia workstation, ho il seguente file .forward:
me@pop.acount.edu,me@server1
Dove server1 è la macchina su cui conservo la mia casella di posta. Tutte
le email sono inviate all'account pop per essere successivamente prelevate
dal mio laptop (usando fetchmail
). Tuttavia, quando il mio laptop
è connesso via ethernet, desidero che le mie email vadano direttamente al
laptop, anziché al pop:
me@laptop,me@server1
In entrambi i casi, un backup delle mie email è inviato al server1 (dove posso sempre leggerle, nel caso non possa disporre del laptop). Io conservo/archivio tutte le email sul laptop.
Lo smistamento è effettuato da tre file di script e da un file di crontab (sulla workstation):
forward_pop
#!/bin/sh echo "me@pop.acount.edu,me@server1" > ${HOME}/.forward
forward_laptop
#!/bin/sh echo "ppe@laptop,ppe@server1" > ${HOME}/.forward crontab ${HOME}/mycrontab ${HOME}/utl/check_laptop
check_laptop
#!/bin/sh if /usr/sbin/ping -c 1 laptop >/dev/null 2>&1 ; then : else # reindirizza la posta al pop ${HOME}/utl/forward_pop sleep 10 if /usr/sbin/ping -c 1 laptop >/dev/null 2>&1 ; then # ritorno alla normalità ${HOME}/utl/forward_laptop else # disattiva il controllo da parte di crontab /bin/crontab -l | grep -v check_laptop >${HOME}/tmp/mycrontab.tmp /bin/crontab ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp rm -f ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp fi fi
mycrontab
# mycrontab 0,10,20,30,40,50 * * * * ${HOME}/utl/check_laptop
Ogni volta che connetto il laptop alla rete ethernet, devo lanciare
forward_laptop
e ogni volta che mi disconnetto
lancio forward_pop. Nel caso mi dimentichi di lanciare
forward_pop
, il job di crontab lo lancia per me dopo meno
di 10 minuti. Per automatizzare il tutto, ho modificato gli script di rete
del mio laptop come segue:
/sbin/ifdown (questo script lancia, ogni volta che un dispositivo di rete viene arrestato, le istruzioni aggiunte tra INIZIO e FINE)
... fi # INIZIO nuove istruzioni # interrompe l'inoltro delle email mail ppe <<EOF interruzione dell'inoltro delle email device = ${DEVICE} hostname = `hostname` EOF if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a "`hostname`" = "laptop" ]; then su -lc "ssh -l myusername server1 utl/forward_pop" myusername >& /dev/null fi # FINE nuove istruzioni ifconfig ${DEVICE} down exec /etc/sysconfig/network-scripts/ifdown-post $CONFIG
Notate che lo script verifica l'hostname. Nel caso fossi connesso a una ethernet estranea, l'hostname e l'indirizzo IP sarebbero differenti, per es. guest1.
/etc/sysconfig/network-scripts/ifup-post (questo script viene lanciato, ogni volta che un dispositivo di rete entra in funzione)
# Informa i programmi che abbiano richiesto di essere informati do_netreport # INIZIO nuove istruzioni # controlla la posta -- allo scopo viene usato fetchmail if [ "${DEVICE}" = "eth0" -o "${DEVICE}" = "ppp0" ]; then su -lc fetchmail myusername >& /dev/null & fi # imposta l'orologio se connessi a ethernet, reindirizza le email if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a dquot;`hostname`" = "zaphod" ]; then ( rdate -s server1 ; hwclock --systohc --utc ) >& /dev/null & # forward email su -lc "ssh -l myusername gradj utl/forward_laptop" myusername >& /dev/null & fi # FINE nuove istruzioni exit 0
Questo passo è assolutamente opzionale. La configurazione di sendmail
descritta sopra invoca procmail
per ogni email ricevuta, ma si
potrebbe invocare procmail
usando il file .forward
(fate
riferimento alla pagina man di procmail). Procmail è un utile strumento
per bloccare lo spam e ordinare le email in arrivo.
Per usare procmail
si dovrà impostare un file
.procmailrc
. Consultate le pagine man di procmail, procmailrc e
procmailex (esempi). La mia configurazione dimostra come ignorare determinati
messaggi email e come suddividere in porzioni più piccole le raccolte
di email:
# -- filtraggio della posta -- procmail è invocato da sendmail -- PATH=/bin:/usr/bin MAILDIR=$HOME/Mail LOGFILE=$MAILDIR/from # si rammenti: # usare ":0:" se si scrive su un file # usare ":0" se si scrive su un dispositivo, per es. /dev/null, o si invia una email # - fa per prima cosa un backup di *tutta* la posta in arrivo (ma ignora le email etichettate come segue) - :0 c: *! ^Sissa-Repro backup # - conserva solo gli ultimi 50 messaggi :0 ic | cd backup && rm -f dummy `ls -t msg.* | sed -e 1,50d` # - cancella la posta proveniente dalla mailing list 'postdocs', se # non riveste alcun interesse :0 * ^From.*postdocs * ^From.*Ernst Richter /dev/null :0 * ^From.*postdocs * ^Subject.*card charge /dev/null # Suddivide la mailing list in anteprima di stampa dal server sissa in email singole # - il che è piuttosto complicato:( posso scorrere la lista molto # più velocemente e ignorare le anteprime di stampa che presentino # titoli non interessanti. Anziché scorrere l'intera lista, # il mailer si limiterà a presentare un'elenco di documenti. # 1. la suddivide in messaggi individuali :0 * ^From no-reply@xxx.lanl.gov | formail +1 -de -A "Sissa-Repro: true" -s procmail # 2. riformatta un po' i messaggi # 2.1. estrae il 'Title:' dal corpo della email e lo aggiunge all'intestazione come 'Subject:' :0 b * ^Sissa-Repro *! ^Subject TITLE=| formail -xTitolo: :0 a |formail -A "Subject: $TITLE " -s procmail # 2.2. archivia nella cartella di email in arrivo da sissa. Qui, # è possibile rifiutare (e quindi cancellare) 'Subject' non interessanti, # così come è possibile contrassegnare come urgenti oggetti # più interessanti o inviarne una copia a una casella postale regolare :0: * ^Sissa-Repro * ^Subject *! ^replaced with sissa
A proposito, c'è un'utilità GUI tk
per configurare procmail
(Mi pare che si chiami dotfiles
).
Un'altra possibile soluzione per le email consiste nell'utilizzare UUCP. Questo software venne creato per macchine non connesse e rappresenta di gran lunga la soluzione più semplice se sul laptop sono presenti svariati utenti (ricordatevi che stiamo parlando di Unix) , ognuno con il suo account.
Diversamente da ciò che pensa la maggior parte delle persone, UUCP non ha bisogno di un collegamento seriale: funziona egregiamente con TCP/IP, perciò il vostro corrispondente UUCP può essere una qualsiasi macchina su Internet, ammesso che sia raggiungibile dal vostro punto di innesto alla rete. Ecco un sys di UUCP per un tipico laptop:
system mylaptop
time any
chat "" \d\d\r\c ogin: \d\L word: \P
address uucp.mypartner.org
port TCP
Using a Laptop in Different Environments di Gerd Bavendiek. Questo articolo apparve sul numero di agosto 1997 della Linux Gazette. È un breve, eccellente articolo tecnico che descrive un semplice sistema per configurare il vostro notebook Linux per l'avvio secondo differenti configurazioni di rete e di stampa; è in particolar modo utile per coloro che usano la loro macchina sia a casa che in altri luoghi come in ufficio, a scuola, o da un cliente.
Non ho ancora esperienza con questo argomento, per cui mi limito ad una analisi di alcuni metodi per trasferire dati fra macchine differenti, mantentendone la coerenza.
Wade Hampton ha scritto: "È possibile usare dei dischi ZIP o dei floppy
formattati con MS-DOS per il trasferimento dati. Potreste poter usare pure
degli LS120. In un sistema SCSI potreste usare JAZ, MO o magari DVD-RAM
(ogni disco SCSI su cui sia possibile scrivere). Io ho uno ZIP interno
sul mio Toshiba 700CT e funziona alla grande (uso automount
per
montarlo). Uso VFAT sui dischi ZIP così posso usarli su macchine Windows,
Linux, NT, posso darli a chi lavora con me, ecc. Un problema: devo effettuare
uno SHUTDOWN per cambiare il CD interno con lo ZIP."
Per quanto non sia questa la loro funzione primaria, i software di gestione delle versioni come CVS (Concurrent Version System) sono uno strumento perfetto quando lavorate su svariate macchine e trovate difficoltoso mantenerle sincronizzate (il che è spesso definito come "filesystem scollegato" nella letteratura scientifica sui computer). A differenza di programmi quali rsync, che sono asimmetrici (un lato è il "master" e i suoi file sovrascrivono quelli dello "slave"), CVS accetta il fatto che i cambiamenti possano aver luogo su svariate macchine: proverà a riunificarli solo in sequito. Gli strumenti asimmetrici vanno bene solo se è possibile rispettare una rigida disciplina nel passare da una macchina all'altra. Al contrario, strumenti come CVS sono più tolleranti.
Per sincronizzare due o più macchine (tipicamente un desktop e un laptop), scegliete semplicemente un archivio CVS da qualche parte nella rete. Può trovarsi sia su una delle macchine che si desidera sincronizzare sia su un terzo host. In ogni caso, questa macchina deve essere facilmente raggiungibile attraverso la rete e avere dei buoni dischi.
Quindi digitate cvs co
seguito dal nome del modulo su cui desiderate
lavorare, modificatelo e
date un
cvs commit
non appena raggiungete un punto di sincronia e siete
connessi. Nel caso siano state fatte modifiche su entrambi gli host, CVS
proverà a fonderle
(il che di solito avviene automaticamente) oppure rinuncerà e chiederà
che la cosa venga risolta manualmente.
I limiti tipici di tale soluzione: CVS non gestisce bene i file binari, per cui tale soluzione si adatta più agli utenti di vi o emacs che che ai fan di GIMP. CVS ha problemi con alcune prerogative di Unix, come i link simbolici.
Per maggiori informazioni su CVS, si veda la pagina web. La documentazione di CVS è eccellente (in formato info).
Il filesystem Coda deriva dal filesystem Andrew (AFS). Come AFS, Coda permette di accedere a un dominio condiviso di file Unix, indipendentemente dalla vostra reale posizione. Il dominio è mappato su un insieme di file server dedicati. Coda rappresenta però un sostanziale progresso rispetto ad AFS poiché presenta una robustezza decisamente maggiore quando entrano in gioco guasti ai server o alla rete. Tale miglioramento è conseguito utilizzando tecniche complementari come replicazione dei server e capacità di funzionare in mancanza di connessione. Quest'ultima tecnica si dimostra particolarmente utile a supporto dei computer portatili http://www.coda.cs.cmu.edu/.
È un programma scritto in Perl che aggiorna le pagine web tramite ftp, a partire dalle pagine locali. Venne originariamente scritto per le pagine home di Demon, ma dovrebbe funzionare anche con altri provider che forniscono accesso FTP diretto alle vostre pagine web. Non l'ho ancora verificato per finalità relative ai laptop. È possibile prelevare il programma su http://www.alfie.demon.co.uk/wwwsync/.
rsync
è un programma che permette di copiare file su e da
macchine remote, più o meno allo stesso modo di rcp
. Rispetto a
rcp
ha molte più opzioni e usa il protocollo di aggiornamento
remoto di rsync per velocizzare notevolmente i trasferimenti di file
che già esistono a destinazione. Il protocollo di aggiornamento
remoto di rsync permette di trasmettere solo le differenze tra due
insiemi di file attraverso i collegamenti di rete.
Xfiles è un'utilità interattiva per la comparazione e la fusione di un albero di file con un altro attraverso la rete. Supporta interventi non strutturati su un elevato numero di macchine (senza necessità di tenere traccia di quali file siano modificati e su quale macchina). Xfiles può anche essere usato come disco per la convalida incrociata <-gt; strategia per il backup del disco (certe porzioni di un disco possono corrompersi in ogni momento e non è semplice dedurre quali file siano coinvolti. La convalida incrociata rispetto a un secondo disco prima di un backup permette di verificare che non si stanno archiviando dati rovinati).
Un programma client/server (GUI sul client) attraversa un albero di file e prende nota di quei file non presenti sulla macchina server o su quella client, oppure quelli che non combaciano. Per ognuno di tali file vengono visualizzate le dimensioni e le date di modifica; si può ottenere inoltre una loro confronto (tramite il diff di Unix). Per i file mancanti su un albero, i file con nomi simili su tale albero vengono riportati. I file che danno luogo ad un'inconsistenza possono quindi essere copiati in entrambe le direzioni o cancellati su una qualsiasi macchina. Non è necessario che gli alberi dei file siano accessibili via nfs. I checksum dei file sono calcolati in parallelo, così alberi in larga misura simili possono essere confrontati con un collegamento di rete lento. I processi client e server possono essere attivati sulla stessa macchina. Ci si può occupare della selezione dei file e dell'interazione con un sistema di controllo delle revisioni, come RCS, tramite scripting usando jpython. È necessaria Java1.1 o superiore e JFC/Swing1.1. Xfiles.
Sitecopy serve a copiare siti web archiviati in locale su server web remoti. Il programma caricherà sul server i file che siano stati modificati in locale e cancellerà dal server i file che siano stati invece rimossi in locale, in modo da mantenere il sito remoto sincronizzato con il sito locale con un unico comando. L'intento è quello di eliminare la scocciatura di caricare e cancellare singoli file usando un client FTP. sitecopy.
L'utilità KDE Kbriefcase si propone di conseguire uno scopo simile a quello di Sincronia File (briefcase) di Windows, anche se in modo differente. Anziché prelevare i file dal desktop, essi sono inseriti nel laptop. Quando si trascina un file dalla sua posizione locale sulla cartella di sincronia, verrà richiesto il percorso remoto in cui copiarlo. Il file verrà quindi copiato nella posizione remota e l'originale sarà reso disponibile in sola lettura. In caso di ripristino e cancellazione, il file sarà ricopiato nella posizione originale e gli saranno ripristinati i permessi di scrittura. Ovviamente, lo stato di sola lettura garantisce che non si modifichi ulteriormente il file prima di avere raccolto le modifiche effettuate sulla collocazione remota.
Non sono un esperto in sicurezza dei computer. Invito a leggere il Security-HOWTO per maggiori ragguagli. Qui sotto ho semplicemente raccolto alcune informazioni. Tenete presente che esse rappresentano solo piccoli miglioramenti in termini di sicurezza, ma raccomando comunque di seguirle.
LASG Fate riferimento alla Linux Administrator's Security Guide (LASG) - FAQ di Kurt Seifried.
antivir
. Controllate che il BIOS preveda un opzione per disabilitare
la scrittura sul settore di avvio.Un programma simile a cron, ma non temporizzato, è anacron
(come "anacronistico"), un pianificatore di comandi, eseguiti a
intervalli prefissati e misurati in giorni. Diversamente da cron
esso
non dà per scontato che il sistema sia sempre in funzione. Può quindi essere
usato per automatizzare l'esecuzione di compiti giornalieri, settimanali e
mensili (o secondo un qualsiasi altro periodo di n giorni), su sistemi non che
non rimangono accesi 24 ore su 24. Se installato e configurato adeguatamente,
anacron
farà in modo che i comandi siano eseguiti secondo
i piani, compatibilmente con i periodi di attività della macchina.
hc-cron
Questo programma è una versione modificata del demone
cron
creato da Paul Vixie <paul@vixie.com> e largamente
usato. Come il programma originale esso porta a termine compiti specifici
a intervalli regolari. Tuttavia, il crond
originale parte dal
presupposto che il computer rimanga acceso ininterrottamente; in caso
contrario essi non verranno eseguiti. Di tale problema si fa carico
hc-cron
, concepito per l'uso su computer casalinghi,
che tipicamente vengono spenti svariate volte al giorno; hc-cron
memorizzerà l'orario di spegnimento e, al suo riavvio, recupererà i
compiti che ricadevano nel periodo di inattività. Felix Braun
<fbraun@atdot.org> è l'autore del programma, disponibile su
http://metalab.unc.edu /pub/Linux/system/daemons/cron .
A causa della proliferazione di telefoni cellulari e walkman, oggi non è da tutti apprezzare un ambiente silenzioso. Ad ogni modo vorrei rivolgere alcune raccomandazioni alle persone più garbate.
Per la console setterm -blength 0
e per X xset b off
disattivano il segnalatore acustico. Fate riferimento anche al PCMCIA-HOWTO e,
per ancor maggiori dettagli, al Visible-Bell-mini-Howto di Alessandro Rubini.
Se all'avvio del vostro laptop il PCMCIA-CS è configurato correttamente,
il fatto vi verrà segnalato da due sonori bip. Se volete farne a
meno inserite la linea CARDMGR_OPTS="-q"
nel file di
configurazione di PCMCIA, per es. /etc/pcmcia.conf nel caso di
Debian/GNU Linux.
Si possono evitare i fischi del modem durante la composizione del numero aggiungendo
module "serial_cs" opts "do_sound=0"
a /etc/pcmcia/config.opts (da man serial_cs
). Ciò
disabilita completamente il suono dell'altoparlante, ma il comando
ATM
permette di scegliere in maniera più accurata in quali
fasi l'altoparlante si debba attivare.
È possibile configurare vi
con l'opzione flash
,
affinchè segnali gli errori con un flash al posto del segnalatore
acustico.
Almeno per una serie di laptop, i modelli Toshiba, sembra sia disponibile un pacchetto Linux per controllare la ventola e altre funzionalità.