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10. Ambienti differenti - Sulla strada

10.1 HOWTO correlati

  1. Security-HOWTO
  2. Multiboot-with-LILO-mini-HOWTO
  3. Ethernet-HOWTO
  4. NET-3-HOWTO
  5. Offline-Mailing-mini-HOWTO
  6. Plip-mini-HOWTO
  7. Slip-PPP-Emulator-mini-HOWTO

10.2 Utilità di configurazione

NetEnv

Il laptop viene utilizzato in differenti ambienti di rete? A casa? In ufficio? Dal cliente?

Se è così, il piccolo pacchetto "netenv" potrebbe esservi utile. Quando si accende il laptop, presenta una semplice interfaccia da cui si può scegliere l'ambiente di rete attuale. La prima volta che vi trovate in un ambiente nuovo, potete inserire i dati di base e salvarli per riutilizzarli poi in futuro.

Netenv predispone un file che contiene delle assegnazioni di variabili che descrivono l'ambiente attuale. Ciò può essere usato dallo schema di configurazione di PCMCIA, per es. quello fornito con Debian/GNU Linux ed altri.

I dati di netenv possono essere usati per cose del tipo:

  1. Dispositivo di rete: Configura il dispositivo di rete per ambienti differenti.
  2. Scegliere l'XF86Config più adatto: potreste dover utilizzare il laptop a volte da solo col touchpad e a volte connesso ad un monitor CRT con un mouse esterno. Per esempio, un mouse a rotella potrebbe essere usato in abbinamento a una docking station, ma il driver non è compatibile con il normale trackpoint o touchpad.
  3. Gestore delle finestre: È possibile configurare il gestore delle finestre in base all'ubicazione attuale della macchina.
  4. Ambiente di stampa: I dati di netenv possono essere usati agevolmente per configurare l'ambiente di stampa.

Netenv è disponibile sia come pacchetto Debian/GNU Linux che come tarball. Dipende da dialog(1) per il sistema di menu. È sviluppato da Gerd Bavendiek bav@rw.sni.de e lo si può prelevare da http://www.uni-bielefeld.de/~portgym/net/netenv.html.

divine

divine è un'utilità per coloro che usano continuamente la propria macchina in ambienti differenti. "L'idea è questa:

Il vantaggio essenziale di divine rispetto ad altre soluzioni è che queste usano normalmente ping o qualcosa del genere. divine può verificare un gran numero di reti istantaneamente, almeno se le macchine a cui indirizzate i ping rispondono entro 1 secondo (0,4 secondi sono la norma su ethernet). E dato che il ping di un indirizzo sconosciuto comporterà in ogni caso una richiesta arp, perché non partire subito con una richiesta arp?"

IP "mobile"

Dal NET3-4-HOWTO: "Il termine mobilità IP descrive la capacità di un host di cambiare la sua connessione alla rete da un punto all'altro di Internet, senza cambiare il proprio indirizo IP o senza perdere connettività. Normalmente, quando un host IP modifica il suo punto di connessione deve anche cambiare il suo indirizzo IP. La mobilità IP supera tali problemi allocando un indirizzo IP fisso per l'host mobile e usando l'incapsulamento IP (tunneling) con routing automatico in modo tale che i pacchetti ad esso destinati siano instradati all'indirizzo IP reale che sta attualmente usando."

IP mobile HUT è un sistema dinamico e gerarchico di IP mobile per il sistema operativo Linux. L'implementazione permette un modello gerachico per la mobilità IP, così da diminuire i tempi di aggiornamento della posizione via via che l'host si sposta. Il sistema dinamico è stato progettato con la tecnologia LAN Wireless in mente e le funzionalità sono ottimizzate per la mobilità nelle WLAN. È disponibile ora una mailing list, a cui potete aderire inviando un messaggio con subscribe come oggetto, a <dynamics-user-request@cs.hut.fi> - o potete semplicemente controllare l' archivio delle email.

Risorse

  1. Linux Mobile-IP
  2. IP mobile Linux dai Laboratori HP di Bristol, di Manuel Rodríguez
  3. IP mobile MosquitoNet
  4. IP mobile su NUS
  5. IP mobile Linux
  6. Bay Area Research Wireless Access Network (BARWAN)

Fonti: Kenneth E. Harker e Dag Brattli

DHCP/BootP

Anche DHCP e BootP sono utili per lavorare in ambienti differenti. Fate riferimento al DHCP-HOWTO e al BootP-HOWTO.

Opzioni di PPPD

Il comando pppd può essere configurato tramite svariati file: pppd file /etc/ppp/<your_options>.

/etc/init.d

È possibile anche scegliere di intervenire sulla configurazione, modificando manualmente i file in /etc/init.d.

PCMCIA - Schemi

Come si possono ottenere configurazioni separate dei dispositivi PCMCIA per casa e per ufficio? Ciò è piuttosto agevole grazie agli schemi PCMCIA. Usate due schemi di configurazione, chiamati rispettivamente casa e ufficio. Per dettagli, fate riferimento al relativo capitolo nel PCMCIA-HOWTO di David Hinds.

Bootloader

LILO

Da http://www.mjedev.demon.co.uk/index.html <Martin J. Evans martin@mjedev.demon.co.uk> ho ripreso questa raccomandazione: Il primo punto da considerare è che init prenderà qualsiasi argomento nella forma nome=valore come assegnazione di variabile ambiente, se non sarà riconosciuto in altra maniera. Ciò significa che potete impostare le variabili ambiente dal prompt di avvio di LILO prima che partano gli script rc. Io imposto la variabile ambiente LOCATION in base a dove mi trovo quando avvio Linux. Per es.


LILO: linux LOCATION=home

Oppure
LILO: linux LOCATION=work

O semplicemente
LILO: linux

dove la mancata impostazione di LOCATION equivale a LOCATION=home (per es. la mia configurazione predefinita). Anziché digitare LOCATION=place a ogni avvio, si può inserire una voce nel file /etc/lilo.conf e usare l'istruzione ``append'', per es.
# Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux a casa
#
image = /vmlinuz
root = /dev/hda3
label = linux
read-only
# Qui termina la configurazione della partizione Linux
#
# Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux sul lavoro
#
image = /vmlinuz
root = /dev/hda3
label = work
read-only
append="LOCATION=work"
# Qui termina la configurazione della partizione Linux

Questo esempio permette di usare "linux" per avviare il sistema a casa e "work" per avviarlo sul posto di lavoro.

Attrezzati con gli strumenti di cui sopra, potete ora modificare gli script rc pertinenti per testare le variabili d'ambiente prima di lanciare ifconfig, configurare route, ecc.

Altri bootloader

Ci sono svariati altri gestori di avvio, spesso trascurati. Oltre a LILO, date un'occhiata a loadlin, CHooseOS (CHOS) (non GPL), GRand Unified Bootloader (GRUB), System Commander e date un'occhiata su ftp://metalab.unc.edu/pub/Linux/system/boot/loaders/. È possibile usare anche il bootloader di NT o di OS/2.

X-Windows

Da Steve <steve@cygnet.co.uk> ho ripreso una configurazione di X windows con monitor esterno: Notate che ho introdotto un trucchetto! Per il mio bel monitor da 17" lancio X senza opzioni e ottengo il display predefinito a 16 bit 1152x864 - ma quando uso lo schermo LCD specifico un display a 15 bit (startx -- -bpp 15) e ottengo automaticamente la corretta risoluzione 800x600. Questo mi evita di avere due file XConfig.

E-Mail

Una breve introduzione di Peter Englmaier <ppe@pa.uky.edu> su come configurare il servizio email su un laptop usato a casa (dial-up) e sul lavoro (ethernet):

Caratteristiche

In quanto utilizzatore di laptop, ho particolari esigenze per la configurazione del servizio di email. La configurazione descritta qui di seguito, mi permette di:

La configurazione si basa su sendmail, fetchmail e un account pop remoto per la posta elettronica.

Configurazione di sendmail

Questa è la parte più complicata. Dopo aver installato il pacchetto sendmail-cf, ho creato un file /usr/lib/sendmail-cf/laptop.mc:


divert(-1)
include(`../m4/cf.m4')
define(`confDEF_USER_ID',''8:12'')
define(`confBIND_OPTS',`-DNSRCH -DEFNAMES')
define(`confDOMAIN_NAME',''pa.uky.edu'')   <---- qui definite il
vostro dominio
OSTYPE(`linux')
undefine(`UUCP_RELAY')
undefine(`BITNET_RELAY')
define(`SMART_HOST',`server1.pa.uky.edu')  <---- per l'invio della
posta in uscita
define(`LUSER_RELAY',`server1.pa.uky.edu') <---- per l'invio di
posta a utenti che il mio laptop non conosce
MASQUERADE_AS(pa.uky.edu)                  <---- ancora il dominio,
come vogliamo essere visti
FEATURE(allmasquerade)
FEATURE(nouucp)
FEATURE(nodns)
FEATURE(nocanonify)
FEATURE(redirect)
FEATURE(always_add_domain)
FEATURE(use_cw_file)
FEATURE(local_procmail)
MAILER(procmail)
MAILER(smtp)
HACK(check_mail3,`hash -a@JUNK /etc/mail/deny')
HACK(use_ip,`/etc/mail/ip_allow')
HACK(use_names,`/etc/mail/name_allow')
HACK(use_relayto,`/etc/mail/relay_allow')
HACK(check_rcpt4)
HACK(check_relay3)

Sembra più complicato, di quanto non sia in realtà. Tutto quello che fa è reindirizzare le email in uscita al server1 (SMART_HOST) come anche quelle per utenti locali sconosciuti (LUSER_RELAY). In questo modo, posso scrivere delle email ai miei colleghi senza usare il loro indirizzo email completo. Più importante: la linea From nelle mie email punta al mio dominio MASQUARADE_AS e non direttamente al mio laptop. Se non fosse così, le email rispedite con il pulsante reply potrebbero non arrivarmi mai. È necessario riavviare sendmail perché le modifiche abbiano effetto. Nota: questa configurazione è per i sistemi Redhat 5.2. Potrebbe essere necessario modificare alcuni dettagli.

Ora, non resta che generare il file /etc/sendmail.cf m4 laptop.mc >/etc/sendmail.cf e aggiungere tutti i possibili nomi di dominio a cui il mio laptop potrebbe dover rispondere, nel file /etc/sendmail.cw:


# sendmail.cw - inserite qui tutti gli alias per la vostra macchina.
laptop
laptop.pa.uky.edu
128.17.18.30
ospite1
ospite1.daqualcheparte.org

È importante avere tutti gli alias in questo file, altrimenti sendmail non accetterà la posta (e risponderebbe al mittente we don't relay). Infine, dovete testare la configurazione inviando e rispondendo alle email per tutte le possibili configurazioni. Ogni configurazione errata potrebbe comportare la perdita dei messaggi di email.

Configurazione di fetchmail sui laptop

Un metodo per ricevere le email sulla propria macchina è tramite fetchmail. Fetchmail controlla periodicamente la presenza di nuove email su uno o più server di posta remoti. Io uso il seguente file di configurazione di fetchmail (nella mia directory home): fetchmailrc


set postmaster "myusername"
set daemon 900
poll pop.uky.edu with proto POP3
      user "mypopusername" there with password
      "mypoppassword" is mylaptopusername here

Fetchmail non fa che prelevare le email per inviarle a sendmail che le inserirà nel file /var/spool/mail/$USER.

Inoltrare le email al laptop

Sulla mia workstation, ho il seguente file .forward:


me@pop.acount.edu,me@server1

Dove server1 è la macchina su cui conservo la mia casella di posta. Tutte le email sono inviate all'account pop per essere successivamente prelevate dal mio laptop (usando fetchmail). Tuttavia, quando il mio laptop è connesso via ethernet, desidero che le mie email vadano direttamente al laptop, anziché al pop:


me@laptop,me@server1

In entrambi i casi, un backup delle mie email è inviato al server1 (dove posso sempre leggerle, nel caso non possa disporre del laptop). Io conservo/archivio tutte le email sul laptop.

Lo smistamento è effettuato da tre file di script e da un file di crontab (sulla workstation):

forward_pop


#!/bin/sh
echo "me@pop.acount.edu,me@server1" > ${HOME}/.forward

forward_laptop


#!/bin/sh
echo "ppe@laptop,ppe@server1" > ${HOME}/.forward
crontab ${HOME}/mycrontab
${HOME}/utl/check_laptop

check_laptop


#!/bin/sh
if /usr/sbin/ping -c 1 laptop  >/dev/null 2>&1 ; then
   :
else
   # reindirizza la posta al pop
   ${HOME}/utl/forward_pop
   sleep 10
   if /usr/sbin/ping -c 1 laptop  >/dev/null 2>&1 ; then
      # ritorno alla normalità
      ${HOME}/utl/forward_laptop
   else
      # disattiva il controllo da parte di crontab
      /bin/crontab -l | grep -v check_laptop
      >${HOME}/tmp/mycrontab.tmp
      /bin/crontab ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp
      rm -f ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp
   fi
fi

mycrontab


# mycrontab
0,10,20,30,40,50 * * * * ${HOME}/utl/check_laptop

Ogni volta che connetto il laptop alla rete ethernet, devo lanciare forward_laptop e ogni volta che mi disconnetto lancio forward_pop. Nel caso mi dimentichi di lanciare forward_pop, il job di crontab lo lancia per me dopo meno di 10 minuti. Per automatizzare il tutto, ho modificato gli script di rete del mio laptop come segue:

/sbin/ifdown (questo script lancia, ogni volta che un dispositivo di rete viene arrestato, le istruzioni aggiunte tra INIZIO e FINE)


...
fi

# INIZIO nuove istruzioni
# interrompe l'inoltro delle email
mail ppe <<EOF
interruzione dell'inoltro delle email
device = ${DEVICE}
hostname = `hostname`
EOF
if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a
"`hostname`"
= "laptop" ]; then
  su -lc "ssh -l myusername server1
utl/forward_pop" myusername >& /dev/null
fi
# FINE nuove istruzioni

ifconfig ${DEVICE} down
exec /etc/sysconfig/network-scripts/ifdown-post $CONFIG

Notate che lo script verifica l'hostname. Nel caso fossi connesso a una ethernet estranea, l'hostname e l'indirizzo IP sarebbero differenti, per es. guest1.

/etc/sysconfig/network-scripts/ifup-post (questo script viene lanciato, ogni volta che un dispositivo di rete entra in funzione)


# Informa i programmi che abbiano richiesto di essere informati
do_netreport

# INIZIO nuove istruzioni
# controlla la posta -- allo scopo viene usato fetchmail
if [ "${DEVICE}" = "eth0" -o
"${DEVICE}"
= "ppp0" ]; then
   su -lc fetchmail myusername >& /dev/null &
fi

# imposta l'orologio se connessi a ethernet, reindirizza le email
if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a
dquot;`hostname`" = "zaphod" ]; then
   ( rdate -s server1 ; hwclock --systohc --utc ) >& /dev/null &
   # forward email
   su -lc "ssh -l myusername gradj utl/forward_laptop"
   myusername >& /dev/null &
fi
# FINE nuove istruzioni

exit 0

Processare le email in arrivo con procmail

Questo passo è assolutamente opzionale. La configurazione di sendmail descritta sopra invoca procmail per ogni email ricevuta, ma si potrebbe invocare procmail usando il file .forward (fate riferimento alla pagina man di procmail). Procmail è un utile strumento per bloccare lo spam e ordinare le email in arrivo.

Per usare procmail si dovrà impostare un file .procmailrc. Consultate le pagine man di procmail, procmailrc e procmailex (esempi). La mia configurazione dimostra come ignorare determinati messaggi email e come suddividere in porzioni più piccole le raccolte di email:


# -- filtraggio della posta -- procmail è invocato da sendmail --
PATH=/bin:/usr/bin
MAILDIR=$HOME/Mail
LOGFILE=$MAILDIR/from
# si rammenti:
# usare ":0:" se si scrive su un file
# usare ":0"  se si scrive su un dispositivo, per
es. /dev/null, o si invia una email

# - fa per prima cosa un backup di *tutta* la posta in arrivo (ma ignora
le email etichettate come segue) -
:0 c:
*! ^Sissa-Repro
backup

# - conserva solo gli ultimi 50 messaggi
:0 ic
| cd backup && rm -f dummy `ls -t msg.* | sed -e 1,50d`

# - cancella la posta proveniente dalla mailing list 'postdocs', se
# non riveste alcun interesse
:0
* ^From.*postdocs
* ^From.*Ernst Richter
/dev/null
:0
* ^From.*postdocs
* ^Subject.*card charge
/dev/null

# Suddivide la mailing list in anteprima di stampa dal server sissa in
email singole
# - il che è piuttosto complicato:(   posso scorrere la lista molto
#   più velocemente e ignorare le anteprime di stampa che presentino
#       titoli non interessanti. Anziché scorrere l'intera lista,
#       il mailer si limiterà a presentare un'elenco di documenti.
# 1. la suddivide in messaggi individuali
:0
* ^From no-reply@xxx.lanl.gov
| formail +1 -de -A "Sissa-Repro: true" -s procmail

# 2. riformatta un po' i messaggi
# 2.1. estrae il 'Title:' dal corpo della email e lo aggiunge
all'intestazione come 'Subject:'
:0 b
* ^Sissa-Repro
*! ^Subject
TITLE=| formail -xTitolo:
:0 a
|formail -A "Subject: $TITLE " -s procmail

# 2.2. archivia nella cartella di email in arrivo da sissa. Qui,
#          è possibile rifiutare (e quindi cancellare) 'Subject' non
interessanti,
#          così come è possibile contrassegnare come urgenti oggetti
#          più interessanti o inviarne una copia a una casella postale
regolare
:0:
* ^Sissa-Repro
* ^Subject
*! ^replaced with
sissa

A proposito, c'è un'utilità GUI tk per configurare procmail (Mi pare che si chiami dotfiles).

Posta elettronica con UUCP

Un'altra possibile soluzione per le email consiste nell'utilizzare UUCP. Questo software venne creato per macchine non connesse e rappresenta di gran lunga la soluzione più semplice se sul laptop sono presenti svariati utenti (ricordatevi che stiamo parlando di Unix) , ognuno con il suo account.

Diversamente da ciò che pensa la maggior parte delle persone, UUCP non ha bisogno di un collegamento seriale: funziona egregiamente con TCP/IP, perciò il vostro corrispondente UUCP può essere una qualsiasi macchina su Internet, ammesso che sia raggiungibile dal vostro punto di innesto alla rete. Ecco un sys di UUCP per un tipico laptop:

system mylaptop
time any
chat "" \d\d\r\c ogin: \d\L word: \P
address uucp.mypartner.org
port TCP

Maggiori informazioni

Using a Laptop in Different Environments di Gerd Bavendiek. Questo articolo apparve sul numero di agosto 1997 della Linux Gazette. È un breve, eccellente articolo tecnico che descrive un semplice sistema per configurare il vostro notebook Linux per l'avvio secondo differenti configurazioni di rete e di stampa; è in particolar modo utile per coloro che usano la loro macchina sia a casa che in altri luoghi come in ufficio, a scuola, o da un cliente.

10.3 Trasferimento dati tra macchine differenti

Non ho ancora esperienza con questo argomento, per cui mi limito ad una analisi di alcuni metodi per trasferire dati fra macchine differenti, mantentendone la coerenza.

Hardware

  1. dischi rigidi esterni
  2. ZIP drive

Wade Hampton ha scritto: "È possibile usare dei dischi ZIP o dei floppy formattati con MS-DOS per il trasferimento dati. Potreste poter usare pure degli LS120. In un sistema SCSI potreste usare JAZ, MO o magari DVD-RAM (ogni disco SCSI su cui sia possibile scrivere). Io ho uno ZIP interno sul mio Toshiba 700CT e funziona alla grande (uso automount per montarlo). Uso VFAT sui dischi ZIP così posso usarli su macchine Windows, Linux, NT, posso darli a chi lavora con me, ecc. Un problema: devo effettuare uno SHUTDOWN per cambiare il CD interno con lo ZIP."

Software

Software per la gestione delle versioni

Per quanto non sia questa la loro funzione primaria, i software di gestione delle versioni come CVS (Concurrent Version System) sono uno strumento perfetto quando lavorate su svariate macchine e trovate difficoltoso mantenerle sincronizzate (il che è spesso definito come "filesystem scollegato" nella letteratura scientifica sui computer). A differenza di programmi quali rsync, che sono asimmetrici (un lato è il "master" e i suoi file sovrascrivono quelli dello "slave"), CVS accetta il fatto che i cambiamenti possano aver luogo su svariate macchine: proverà a riunificarli solo in sequito. Gli strumenti asimmetrici vanno bene solo se è possibile rispettare una rigida disciplina nel passare da una macchina all'altra. Al contrario, strumenti come CVS sono più tolleranti.

Per sincronizzare due o più macchine (tipicamente un desktop e un laptop), scegliete semplicemente un archivio CVS da qualche parte nella rete. Può trovarsi sia su una delle macchine che si desidera sincronizzare sia su un terzo host. In ogni caso, questa macchina deve essere facilmente raggiungibile attraverso la rete e avere dei buoni dischi.

Quindi digitate cvs co seguito dal nome del modulo su cui desiderate lavorare, modificatelo e date un cvs commit non appena raggiungete un punto di sincronia e siete connessi. Nel caso siano state fatte modifiche su entrambi gli host, CVS proverà a fonderle (il che di solito avviene automaticamente) oppure rinuncerà e chiederà che la cosa venga risolta manualmente.

I limiti tipici di tale soluzione: CVS non gestisce bene i file binari, per cui tale soluzione si adatta più agli utenti di vi o emacs che che ai fan di GIMP. CVS ha problemi con alcune prerogative di Unix, come i link simbolici.

Per maggiori informazioni su CVS, si veda la pagina web. La documentazione di CVS è eccellente (in formato info).

Filesystem CODA

Il filesystem Coda deriva dal filesystem Andrew (AFS). Come AFS, Coda permette di accedere a un dominio condiviso di file Unix, indipendentemente dalla vostra reale posizione. Il dominio è mappato su un insieme di file server dedicati. Coda rappresenta però un sostanziale progresso rispetto ad AFS poiché presenta una robustezza decisamente maggiore quando entrano in gioco guasti ai server o alla rete. Tale miglioramento è conseguito utilizzando tecniche complementari come replicazione dei server e capacità di funzionare in mancanza di connessione. Quest'ultima tecnica si dimostra particolarmente utile a supporto dei computer portatili http://www.coda.cs.cmu.edu/.

WWWsync

È un programma scritto in Perl che aggiorna le pagine web tramite ftp, a partire dalle pagine locali. Venne originariamente scritto per le pagine home di Demon, ma dovrebbe funzionare anche con altri provider che forniscono accesso FTP diretto alle vostre pagine web. Non l'ho ancora verificato per finalità relative ai laptop. È possibile prelevare il programma su http://www.alfie.demon.co.uk/wwwsync/.

rsync

rsync è un programma che permette di copiare file su e da macchine remote, più o meno allo stesso modo di rcp. Rispetto a rcp ha molte più opzioni e usa il protocollo di aggiornamento remoto di rsync per velocizzare notevolmente i trasferimenti di file che già esistono a destinazione. Il protocollo di aggiornamento remoto di rsync permette di trasmettere solo le differenze tra due insiemi di file attraverso i collegamenti di rete.

Xfiles - sincronizzazione dell'albero dei file e convalida incrociata

Xfiles è un'utilità interattiva per la comparazione e la fusione di un albero di file con un altro attraverso la rete. Supporta interventi non strutturati su un elevato numero di macchine (senza necessità di tenere traccia di quali file siano modificati e su quale macchina). Xfiles può anche essere usato come disco per la convalida incrociata <-gt; strategia per il backup del disco (certe porzioni di un disco possono corrompersi in ogni momento e non è semplice dedurre quali file siano coinvolti. La convalida incrociata rispetto a un secondo disco prima di un backup permette di verificare che non si stanno archiviando dati rovinati).

Un programma client/server (GUI sul client) attraversa un albero di file e prende nota di quei file non presenti sulla macchina server o su quella client, oppure quelli che non combaciano. Per ognuno di tali file vengono visualizzate le dimensioni e le date di modifica; si può ottenere inoltre una loro confronto (tramite il diff di Unix). Per i file mancanti su un albero, i file con nomi simili su tale albero vengono riportati. I file che danno luogo ad un'inconsistenza possono quindi essere copiati in entrambe le direzioni o cancellati su una qualsiasi macchina. Non è necessario che gli alberi dei file siano accessibili via nfs. I checksum dei file sono calcolati in parallelo, così alberi in larga misura simili possono essere confrontati con un collegamento di rete lento. I processi client e server possono essere attivati sulla stessa macchina. Ci si può occupare della selezione dei file e dell'interazione con un sistema di controllo delle revisioni, come RCS, tramite scripting usando jpython. È necessaria Java1.1 o superiore e JFC/Swing1.1. Xfiles.

sitecopy

Sitecopy serve a copiare siti web archiviati in locale su server web remoti. Il programma caricherà sul server i file che siano stati modificati in locale e cancellerà dal server i file che siano stati invece rimossi in locale, in modo da mantenere il sito remoto sincronizzato con il sito locale con un unico comando. L'intento è quello di eliminare la scocciatura di caricare e cancellare singoli file usando un client FTP. sitecopy.

KBriefcase

L'utilità KDE Kbriefcase si propone di conseguire uno scopo simile a quello di Sincronia File (briefcase) di Windows, anche se in modo differente. Anziché prelevare i file dal desktop, essi sono inseriti nel laptop. Quando si trascina un file dalla sua posizione locale sulla cartella di sincronia, verrà richiesto il percorso remoto in cui copiarlo. Il file verrà quindi copiato nella posizione remota e l'originale sarà reso disponibile in sola lettura. In caso di ripristino e cancellazione, il file sarà ricopiato nella posizione originale e gli saranno ripristinati i permessi di scrittura. Ovviamente, lo stato di sola lettura garantisce che non si modifichi ulteriormente il file prima di avere raccolto le modifiche effettuate sulla collocazione remota.

10.4 Sicurezza in ambienti differenti

Introduzione

Non sono un esperto in sicurezza dei computer. Invito a leggere il Security-HOWTO per maggiori ragguagli. Qui sotto ho semplicemente raccolto alcune informazioni. Tenete presente che esse rappresentano solo piccoli miglioramenti in termini di sicurezza, ma raccomando comunque di seguirle.

LASG Fate riferimento alla Linux Administrator's Security Guide (LASG) - FAQ di Kurt Seifried.

Metodi di sicurezza

  1. Patch internazionale per il kernel: L'idea alla base della patch internazionale per il kernel è di raccogliere tutte le patch di crittografia, per facilitare l'uso della stessa nel kernel. Essa comprende un numero di patch di crittografia fra le quali un'API di cifratura per Blowfish, CAST-128, DES, DFC, IDEA, MARS, RC6, Rijndael, Safer, Serpent e Twofish, oltre ad un dispositivo di loopback per un filesystem cifrato che sfrutta tale API. Non mancano infine delle patch CIPE VPN e EnSKIP.
  2. Kennsington Lock: per quanto ne sappia io, si tratta di un tipo di lucchetto proprietario che può essere usato con svariati laptop http://www.kennsington.com
  3. SmartCard: prodotte da DESKO http://www.desko.de : non sono ancora disponibili per Linux. Il solo laptop che incorpori una SmartCard è il Siemens Scenic Mobile 800.
  4. Password utente: possono essere agevolmente scavalcate se l'intruso ottiene accesso fisico alla macchina
  5. Password del BIOS: possono essere compromesse con altrettanto facilità, anche se il compito risulta più arduo rispetto ai desktop
  6. Targhette col nome: per ridurre le possibilità di furti, è possibile farsi fare una targhetta col vostro nome per poi applicarla sul laptop. Una fatta bene costa circa $12 e la si può ordinare presso ogni buon negozio di trofei dove sono in grado pure di incollarla per voi. Potreste usare anche del nastro biadesivo, ma la colla è più duratura. Si potrebbe perfino apporre un'incisione sul laptop.
  7. Boot loader: un boot loader può essere usato per inserire nome e numero di telefono (o qualunque testo a vostra scelta) all'interno della sequenza di avvio, prima del caricamento del sistema operativo. Ciò costituirà un'etichetta che non potrà essere rimossa modificando i file e neanche effettuando una semplice formattazione del disco rigido.
  8. Politica antivirus: ho visto da qualche parte un pacchetto RPM antivir. Controllate che il BIOS preveda un opzione per disabilitare la scrittura sul settore di avvio.
  9. Database di laptop rubati: ho preparato un elenco di database di laptop rubati.
  10. Il laptop come rischio per la sicurezza: Dato che un laptop può essere facilmente usato per introdursi in una rete, sarà buona norma chiedere all'amministratore di sistema il permesso, prima di collegare un laptop a una rete.
  11. Protocollo sicuro: Quando ci si connette ad un server remoto usate sempre un protocollo sicuro.

10.5 Confrontarsi con i tempi di fermo (compiti di cron)

Un programma simile a cron, ma non temporizzato, è anacron (come "anacronistico"), un pianificatore di comandi, eseguiti a intervalli prefissati e misurati in giorni. Diversamente da cron esso non dà per scontato che il sistema sia sempre in funzione. Può quindi essere usato per automatizzare l'esecuzione di compiti giornalieri, settimanali e mensili (o secondo un qualsiasi altro periodo di n giorni), su sistemi non che non rimangono accesi 24 ore su 24. Se installato e configurato adeguatamente, anacron farà in modo che i comandi siano eseguiti secondo i piani, compatibilmente con i periodi di attività della macchina.

hc-cron Questo programma è una versione modificata del demone cron creato da Paul Vixie <paul@vixie.com> e largamente usato. Come il programma originale esso porta a termine compiti specifici a intervalli regolari. Tuttavia, il crond originale parte dal presupposto che il computer rimanga acceso ininterrottamente; in caso contrario essi non verranno eseguiti. Di tale problema si fa carico hc-cron, concepito per l'uso su computer casalinghi, che tipicamente vengono spenti svariate volte al giorno; hc-cron memorizzerà l'orario di spegnimento e, al suo riavvio, recupererà i compiti che ricadevano nel periodo di inattività. Felix Braun <fbraun@atdot.org> è l'autore del programma, disponibile su http://metalab.unc.edu /pub/Linux/system/daemons/cron .

10.6 Riduzione del rumore

A causa della proliferazione di telefoni cellulari e walkman, oggi non è da tutti apprezzare un ambiente silenzioso. Ad ogni modo vorrei rivolgere alcune raccomandazioni alle persone più garbate.

Console (Shell) e X

Per la console setterm -blength 0 e per X xset b off disattivano il segnalatore acustico. Fate riferimento anche al PCMCIA-HOWTO e, per ancor maggiori dettagli, al Visible-Bell-mini-Howto di Alessandro Rubini.

PCMCIA

Se all'avvio del vostro laptop il PCMCIA-CS è configurato correttamente, il fatto vi verrà segnalato da due sonori bip. Se volete farne a meno inserite la linea CARDMGR_OPTS="-q" nel file di configurazione di PCMCIA, per es. /etc/pcmcia.conf nel caso di Debian/GNU Linux.

Si possono evitare i fischi del modem durante la composizione del numero aggiungendo


     module "serial_cs" opts "do_sound=0"

a /etc/pcmcia/config.opts (da man serial_cs). Ciò disabilita completamente il suono dell'altoparlante, ma il comando ATM permette di scegliere in maniera più accurata in quali fasi l'altoparlante si debba attivare.

Applicazioni varie

È possibile configurare vi con l'opzione flash, affinchè segnali gli errori con un flash al posto del segnalatore acustico.

Almeno per una serie di laptop, i modelli Toshiba, sembra sia disponibile un pacchetto Linux per controllare la ventola e altre funzionalità.


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