6. Etichette

In Linux, ci si riferisce ai dischi fissi come a device e i device sono pseudo-file in /dev. Per esempio, la prima partizione della seconda unità SCSI con numero più basso è /dev/sdb1. Se l'unità a cui si fa riferimento con /dev/sda viene rimossa dalla catena, allora la partizione suddetta è automaticamente rinominata in /dev/sda1 all'avvio successivo.

6.1. Etichette di volume

Le etichette di volume rendono possibile mantenere per le partizioni un nome costante indipendentemente dal punto in cui sono connesse e indipendentemente da cosa altro sia connesso. Le etichette non sono obbligatorie per volumi Linux. Ognuna può essere lunga al massimo 16 caratteri.

Ci sono tre strumenti per creare etichette di volume: mke2fs, tune2fs e e2label.

6.1.1. Esecuzione semplice

e2label /dev/hdb1 pubsw

tune2fs -L pubsw /dev/hdb1

Entrambi questi comandi mettono l'etichetta "pubsw" alla prima partizione della seconda unità. Quella etichetta rimane con quella particolare partizione anche se l'unità viene spostata su un altro controller o perfino su un altro computer.

mke2fs pubsw /dev/hdb1

mke2fs -L pubsw /dev/hdb1

fanno la stessa cosa dei due comandi precedenti, dopo aver creato il file system. Ciò significa che ciascuno di quest'ultimi due comandi cancella ogni dato esistente nella partizione.

6.1.2. Istruzioni per l'uso

Ecco un esempio di fstab. Esso è un file di testo che si trova in /etc, che viene di solito configurato durante l'installazione del sistema operativo. Descrive dove sarà montata ciascuna partizione e come verrà montata. Può essere modificato o usando un'utilità o manualmente quando si aggiungono o rimuovono device.


LABEL=/        /                    ext3    defaults        1 1
LABEL=/boot    /boot                ext2    defaults        1 2
none           /dev/pts             devpts  gid=5,mode=620  0 0
none           /dev/shm             tmpfs   defaults        0 0
LABEL=HOME     /home                ext3    defaults        1 2
none           /proc                proc    defaults        0 0
none           /sys                 sysfs   defaults        0 0
LABEL=/usr     /usr                 ext3    defaults        1 2
/dev/hdc1      /k-space             ext3    defaults        1 2
/dev/hda6      swap                 swap    defaults        0 0
/dev/hdd       /media/cdrecorder    auto    pamconsole,ro,exec,noauto,managed 0 0
/dev/fd0       /media/floppy        auto    pamconsole,exec,noauto,managed 0 0

La prima colonna a sinistra elenca i device e la seconda i punti di mount. Questo esempio contiene un misto di device ed etichette. L'unità master del secondo controller viene sempre montata in /k-space. La partizione con etichetta "HOME" è sempre montata in /home, indipendentemente dalla unità sulla quale si trovi o da quale numero di partizione abbia. Notare che è possibile usare punti di mount come etichette, come "/usr".

6.2. Etichette di device

devlabel è uno script che crea collegamenti simbolici a device. Per esempio,

devlabel -d /dev/hdb1 -s /dev/home

crea un collegamento da /dev/hdb1 a /dev/home. È fondamentale come archivi un identificatore univoco per l'hardware che si trova su /dev/hdb1 e memorizzi quell'identificatore, insieme al nome del collegamento che è stato specificato, in /etc/sysconfig/devlabel. Se l'hardware è successivamente spostato in /dev/hdc1, il suo identificatore univoco sarà interrogato (usando /usr/bin/partition_uuid), verrà trovata la voce corrispondente in /etc/sysconfig/devlabel e sarà nuovamente collegato a /dev/home.