<- Copertina - Archivio Generale - Copertina - IGLOO: Intro ->

Editoriale


Editoriale

PREMESSA Alcune settimane fa ho partecipato ad una discussione sulla mailing list del GULCh. In realtà è stato un flame più che una discussione, innescato da un brano di un mail di Linus Torvalds in cui rispondeva, in maniera abbastanza secca, a chi aveva da ridire sul fatto che per sviluppare il Kernel lui usa un prodotto non libero.

La discussione ha preso una brutta piega quando, appoggiando la posizione di Linus, ho affermato che Richard Stallman ha un atteggiamento "integralista" nei confronti di chi non usa o non produce free software.

Dopo una serie di mail ho "staccato la spina" trovando che la discussione si era irrigidita e, per questo, sterilizzata. Non ho però smesso di pensarci.

Un ulteriore contributo alla riflessione me l'ha fornito l'articolo "The Stallman Factor" di Joe Barr e la successiva risposta di Richard Stallman, "Linux, GNU and freedom".

Dopo tanto pensare ho qualche conclusione che vorrei esporre. Ovviamente si tratta solo del mio modestissimo punto di vista.


Il lavoro di Richard Stallman è, indiscutibilmente, una pietra miliare nell'informatica, e l'idea di free software -guardata con sufficienza fino a circa dieci anni fa- ha dimostrato e dimostra che creare buon software al di fuori degli schemi dell'industria tradizionale è possibile.

Purtroppo (o per fortuna!) il free software non si ferma lì, non è solo GPL. C'è una filosofia, una vera e propria ideologia alle spalle. È la cosa più importante di tutte, perché su questa si regge tutto; la GPL, il free software, il lavoro di tante persone sono solo manifestazioni di questo pensiero.

Purtroppo (o per fortuna!) le ideologie si studiano a scuola, e noi le associamo quel pò di pedanteria e di noia, con la quale io personalmente ricordo lo studio di Parmenide o di Hegel. E così le persone tendono in età adulta a non prestare troppa attenzione alle ideologie, e a fermarsi alla parte superficiale.

Purtroppo (o per fortuna!) Linus è una di queste persone. A lui non interessano tutte le complesse implicazioni dell'ideologia che sta alla base del free software: la cosa importante per lui è la possibilità di condividere codice e migliorarlo. Questo ha avvicinato lui e il free software alla gente comune, ha tolto il free software da un altare e lo ha portato allo stesso livello degli utenti; il free software ha smesso di essere una cosa per pochi eletti ed è arrivato alle masse.

Purtroppo (o per fortuna!) questo ha generato una serie di incomprensioni e di problemi. Linus, fino a quel momento un "Signor Nessuno", è diventato il volto pubblico del free software, mentre le persone meno addentro neanche sapevano dell'esistenza di Stallman. La parola "free" e la gratuità del software sotto GPL generava la confusione fra i significati "gratis" e "libero", rendendo assurdo il concetto di "free software commerciale", che invece ha perfettamente senso, e lasciando un pò stordite le società che erano interessate sia a questo strano modello di sviluppo, sia ad incassare dei dollari per il loro lavoro. Da lì la nascita della Open Source Initiative, con lo scopo di avvicinare le società al concetto di free software usando parole meno ambigue di "free" e modi diversi da quelli normalmente usati da Stallman.

Già, i modi usati da Stallman: è qui che questo articolo andrà a impattare con gli Stallmaniani duri e puri. Ciò che ha fregato Stallman non è stato un Signor Nessuno, nè un sistema operativo che, per reggersi, ha sfruttato quanto già esiteva del progetto GNU. Ciò che rovina Stallman è probabilmente il suo modo di porsi nei confronti degli altri, la convinzione di essere il paladino di una giusta causa e, per questo, la difficoltà a vedere oltre questo schema. È un atteggiamento che mal si presta ad essere accolta da un pubblico più ampio di una cerchia di "zeloti", e probabilmente, se non fosse arrivato uno (allora) studentello finlandese a perorare, suo malgrado, la causa del free software, probabilmente sarebbe ancora lì -un concetto per accademici e zeloti.

Certe battaglie, come quella riguardante la dicitura GNU/Linux o contro il nome SIGLINUX di uno user group, possono fondarsi su basi anche giuste ma in definitiva sono sterili e inutili. Se mai troverò su Internet un corso di diplomazia sarò ben felice di iscrivermi -ne ho bisogno-, e magari di offrire la partecipazione anche a Richard Stallman, così che possa essere volto pubblico del free software e non più solo l'ideologo.

di Marco Marongiu


<- Copertina - Archivio Generale - Copertina - IGLOO: Intro ->