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Agorà


Una risposta a Nikolai Bezroukov

di Eric S. Raymond, traduzione a cura di Pietro Leone

L'articolo...

L'articolo, traduzione del testo presente su http://firstmonday.org/issues/issue4_11/raymond/, è la risposta di Eric S. Raymond all'articolo di Nikolai Bezroukov pubblicato su http://firstmonday.org/issues/issue4_10/bezroukov/index.html e tradotto su http://journal.pluto.it/pj0501/bezroukov.html. Essendo l'articolo datato, è possibile che molti link non risultino più validi.



Negli ultimi diciotto mesi, dozzine di persone hanno scritto critiche su The Cathedral and the Bazaar (CatB) e sui suoi seguiti, Homesteading the Noosphere (HtN) e The Magic Cauldron (tMC). Questi commenti sono i benvenuti, in molti casi: come potete vedere nell'elenco dei cambiamenti subiti da questi scritti li ho inseriti nelle versioni successive.

L'articolo di Nikolai Bezroukov apparso su First Monday, purtroppo, non aggiunge quasi nulla al dibattito; costruisce, invece, un uomo di paglia che chiama "volgare raymondismo" il quale ha così poco a che fare con il contenuto dei miei scritti e discorsi che mi domando quanto il Signor Bezroukov abbia analizzato il lavoro che attacca. Se esistesse davvero questo cosiddetto "volgare raymondismo" ne sarei il più aspro critico.

Ci sono molte azioni delle quali mi si può, a ragione, incolpare, ma quella di essere un "marxista" non sta in piedi neanche dopo una superficiale lettura dei miei lavori. In CatB accosto lo sviluppo open-source al mercato libero come lo interpretava Adam Smith ed uso la terminologia classica (capitalista) del campo economico per descriverlo. In HtN avanzo una difesa validità "biologica" dei diritti di proprietà e cito una frase di Ayn Rand riguardo alla pericolosità dell'altruismo. L'intero corpo di tMC cerca di sviluppare la tesi che lo sviluppo open-source ed il capitalismo post-industriale dell'Era dell'Informazione sono alleati naturali.

Considero, infatti, l'accusa di marxismo profondamente offensiva oltre che falsa. Mentre ho deciso di non diffondere inutilmente i miei punti di vista politici tramite i miei scritti, non è un segreto che io sia un liberista, un amico del libero mercato ed implacabilmente ostile ad ogni forma di marxismo e socialismo (che considero allo stesso livello del nazismo).

Il Signor Bezroukov propone, poi, un'analogia fra lo sviluppo open-source ed il mondo accademico come un punto di vista sul quale io abbia colpevolmente sorvolato. Apparentemente sembra non si sia accorto che due capitoli di HtN sono stati dedicati allo studio di queste similitudini e che io abbia proposto delle ragioni socio-psicologiche per queste somiglianze.

Vi sono anche delle strane e grossolane distorsioni delle mie analisi. Eccone alcune delle più palesemente false:

"L'open source è un nuovo fenomeno (luminoso futuro dell'umanità) senza precedenti nella storia."

Per qualche motivo il Signor Bezroukov ignora, volutamente o meno, quelle parti di CatB che mettono in relazione il modello a bazaar dello sviluppo di Linux allo stile di programmazione di Gerald Weinberg ed alle prime comunità open-source, come i laboratori per l'intelligenza artificiale del MIT e di Berkeley. Non cita, inoltre, le parti di HtN nelle quali pongo in relazione lo sviluppo open-source con casi storici di scienza sperimentale o di ingegneria, oppure la parte di tMC nella quale suggerisco un'analogia fra gli attuali sviluppi nel mondo open-source e il mecenatismo aristocratico del periodo pre-industriale in favore dell'arte.

"Tutti i progetti open source sono simili ed usano il cosiddetto modello del bazaar."

In CatB, critico la Free Software Foundation per non applicare questo modello di sviluppo per i propri progetti.

"Microsoft deve essere sconfitta."

Né in CatB né in nessuno dei miei scritti affermo una cosa del genere, neppure come sottointeso. Li ho riletti ed analizzati con grep per esserne sicuro.

Non ho mai negato di detestare alcune pratiche di Microsoft, ho (a) pubblicamente rifiutato di partecipare al processo D.O.J. riguardo ai princìpi del libero mercato, (b) ho sempre esortato gli sviluppatori open-source a lavorare per la qualità e non contro qualcuno e (c) ho sempre dato ai miei discorsi un tono amichevole nei confronti di Microsoft.

"Il movimento open source è composto da persone perfettamente affiatate."

Come il Signor Bezroukov riesca a conciliare questa visione del mio lavoro con tutto il materiale che c'è in HtN riguardo alla risoluzione dei problemi è difficile da capire. La frase "perfettamente affiatate" mi spinge a credere che non sia necessario nessun meccanismo di risoluzione dei conflitti, per il semplice motivo che non vi possono essere attriti in questo tipo di comunità.

Tutti questi svarioni solamente nel primo 10% dell'articolo, la maggior parte nel restante 90%: anche se l'autore lo definisce una "Critica al raymondismo", non confuta per niente il mio lavoro. È difficile non cedere al sospetto che il Signor Bezroukov abbia imbastito una controversia con me al solo scopo di attirare attenzione su un lavoro che altrimenti sarebbe stato poco considerato. Non è cosa positiva che i redattori di First Monday siano apparentemente caduti in questo trucco.

Ho cercato di trovare qualche cosa che meritasse una citazione in questo articolo, come ho fatto per molte critiche in passato, ma le parti che non sono solamente un tediosa assurdità sono una ripetizione di critiche poste da altre persone (inclusi Jamie Zawinski, Alan Cox, Andrew Leonard e me medesimo) meglio e più tempestivamente. Sono tentato di citare Edgar Allan Poe: "Il suo lavoro è sia vero sia originale, sfortunatamente le parti vere non sono originali e quelle originali non sono vere."

Riguardo l'autore

Eric S. Raymond ha sviluppato programmi open-source per più di 15 anni ed ha concepito o collaborato a molti progetti di successo. È spesso descritto come lo storico della cultura tribale degli hacker ed antropologo. Ha pubblicato The New Hacker's Dictionary (Terza edizione, Cambridge, Mass.: MIT Press, 1996).
E-mail: esr@thyrsus.com



Il traduttore

Pietro Leone lavora come amministratore di sistema presso il Gruppo Abele di Torino e come consulente free-lance. Appassionato di informatica, utente Amiga, GNU/Linux e programmatore, molto dilettante, in ARexx, C e Perl. Altri hobby: storia militare, strategia, Giochi di Ruolo e lettura.


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