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Una reinterpretazione del PLUTO

Qual è lo scopo del PLUTO? Diffondere la conoscenza e l'utilizzo del linux, formare un punto di incontro per quella che è la comunità linux italiana, e in generale divertirsi insieme. In che modo è possibile far questo? Studiando un pò il panorama linux nel mondo mi sono accorto che in generale vi sono tre possibilità:
  1. creare qualcosa che aiuti i neofiti a avvicinarsi al linux, superando le barriere e le incomprensioni iniziali;
  2. diffondere tramite la stampa e le riviste specializzate, articoli e commenti sull'uso del linux - sia per i privati che per le aziende;
  3. creare degli incontri che permettano a tutti di esprimere i dubbi, di risolvere assieme i problemi e in generale farsi degli amici :-) Il pluto ha creato il progetto ILDP, la traduzione in italiano della documentazione linux, di recente trasferita su carta per i tipi della Athena (da sempre supporter del linux, anche quando non era diffuso nemmeno tra gli studenti). Un progetto impegnativo e di grande successo.
    Sono stati creati degli HOWTO apposta per l'Italia, molte persone si rendono disponibili a rispondere alle domande via email. Molti plutiani scrivono articoli su riviste a tiratura nazionale, partecipano a congressi e meeting, e in generale "evangelizzano". Inoltre il PLUTO organizza il Pluto Meeting, che al momento è la più grossa manifestazione linux italiana.

    Ma perchè tutta questa tirata? Perchè il linux ancora soffre di una brutta immagine, legata al fatto che "non ha supporto", "è gratis quindi non vale niente", "è difficile da usare". Me ne sono reso conto quando ho scritto un articolo sulle intranet con linux, e ho contattato alcuni miei clienti a cui avevo fornito soluzioni linux (con grande soddisfazione, direi).

    Tutti (e sottolineo TUTTI) mi hanno risposto che preferivano non venire citati, perchè non volevano che si sapesse che usano linux. Anche se funziona - e benissimo, pure - preferivano far sapere che usano NT, perchè è "la soluzione tecnicamente avanzata" oppure avevano paura che si sapesse che un prodotto liberamente redistribuibile veniva impiegato per creare cose commerciali. In un caso addirittura ho visto presentare in vetrina un server NT (che non ha mai funzionato molto a lungo senza un bel reboot) mentre nella cantina c'era il server linux che faceva il lavoro sul serio. E tutti a commentare sulla velocità del sistema...

    E allora? adesso linux si è diffuso molto tra i privati (incredibilmente, visto che non è spinto da nessuno, e nessuno ne fa pubblicità) e molte aziende lo usano (con profitto ma vergognandosi di usarlo). Forse è giunto il momento di spingerlo anche nelle aziende, partendo eventualmente dai sistemi chiusi "chiavi in mano" per arrivare poi a introdurre il linux sul serio nelle aziende. Quello che il PLUTO può fare, in questo caso, è sfruttare la sua posizione di LUG più grande d'Italia per promuovere i consulenti che svolgono questo lavoro, e le piccole ditte che vivono sul linux. Ma non solo nel mondo linux: con conferenze, partecipazioni ai meeting, articoli su riviste rivolte all'intero panorama informatico. E spingendo loro, spingere tutto il linux e dargli un nuovo "mercato".

    Forse introdurre un elemento "commerciale" o pubblicitario nel PLUTO può non piacere. Ma adesso che il linux non è più un sistema operativo "per l'elite", ma una soluzione con un grande futuro, cercare di introdurci nel mondo commerciale richiede un'ottica commerciale.
    La mia speranza è che altri (come me) possano trasformare la loro passione per il linux in un vero lavoro, che possa dargli da vivere.
    Perchè così avrà sicuramente un futuro splendido.

    di Carlo Daffara


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