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Esempi

L'esempio classico è quello in cui siete incappati quando avete provato a creare il primo dischetto Linux: come scrivere su un floppy senza un filesystem MS-DOS. La soluzione è semplice:

 % dd if=disk.img of=/dev/fd0 obs=18k count=80
 
Ho deciso di non usare ibs perché non so qual'è la grandezza di blocchi migliore per un hard disk, ma in questo caso non avrei fatto nessun danno se al posto di obs avessi usato bs - potrebbe anche essere stato leggermente più veloce. Notate l'esplicitazione del numero di settori da scrivere (18KB vengono occupati da un settore, quindi count viene impostato a 80) e l'uso del nome a basso livello del dispositivo floppy.

Un'altra applicazione utile di dd è legata al backup su rete. Supponiamo di essere sulla macchina alfa, e che sulla macchina beta ci sia l'unità a nastro /dev/rst0, con un file tar che ci interessa prendere. Abbiamo gli stessi privilegi su entrambe le macchine, ma non c'è spazio su beta per mettere il file tar. In questo caso, possiamo scrivere

 % rsh beta 'dd if=/dev/rst0 ibs=8k obs=20k' | tar xvBf - 
 
per fare l'intera operazione in un solo passo. In questo caso, abbiamo usato le possibilità date da rsh di leggere dal nastro. Le dimensioni di input ed output sono impostate al default per questa operazione, cioè 8KB per leggere dal nastro e 20KB per scrivere sulla ethernet; dal punto di vista dell'altro estremo del tar, c'è lo stesso flusso di byte che si può prendere dal nastro, eccetto per il fatto che arriva in maniera non costante, ed è necessaria l'opzione B.

Dimenticavo: non credo proprio che dd sia un acronimo per ``duplicatore dati'', ma almeno è un buon modo per ricordarsi il suo significato...


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Eugenia Franzoni
1998-09-29