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5.1 L’istruzione print

L’istruzione print si usa per produrre dell’output formattato in maniera semplice, standardizzata. Si specificano solo le stringhe o i numeri da stampare, in una lista separata da virgole. Questi elementi sono stampati, separati tra loro da spazi singoli, e alla fine viene stampato un ritorno a capo. L’istruzione è simile a questa:

print elemento1, elemento2, …

L’intera lista di elementi può opzionalmente essere racchiusa fra parentesi. Le parentesi sono obbligatorie se qualche espressione presente in uno degli elementi usa l’operatore relazionale ‘>’, che potrebbe essere confuso con una ridirezione dell’output (vedi la sezione Ridirigere l’output di print e printf).

Gli elementi da stampare possono essere stringhe costanti o numeri, campi del record corrente (come $1), variabili, o quasiasi espressione awk. I valori numerici sono convertiti in stringhe prima di essere stampati.

Una semplice istruzione ‘print’ senza specificare elementi equivale a ‘print $0’: stampa l’intero record corrente. Per stampare una riga vuota, si usa ‘print ""’. Per stampare un testo che non cambia, si usi come elemento una costante stringa, per esempio "Non v'allarmate". Dimenticandosi di mettere i doppi apici, il testo è preso per un’espressione awk, e probabilmente verrà emesso un messaggio di errore. Occorre tener presente che tra ogni coppia di elementi viene stampato uno spazio.

Si noti che l’istruzione print è un’istruzione, e non un’espressione: non è possibile usarla nella parte modello [di ricerca] di un’istruzione criterio di ricerca–azione, per esempio.