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Editoriale


Linux compie 10 anni: tanti auguri Pinguino!

Qualche settimana fa, precisamente il 17 settembre 2001, è stato festeggiato il decimo anno di Linux. Infatti nel 1991, Linus Torvalds dandone notizia in un newsgroup, metteva a disposizione la versione 0.01 del kernel che avrebbe minacciato la strapotenza della MS.

Senza la GPL ... il nulla

Infatti non ci sarebbe stato Linux senza la licenza GPL, idea geniale venuta qualche anno prima a Richard Stallman. Senza di essa quella incredibile e spontanea collaborazione in rete alla quale abbiamo assistito negli ultimi 10 anni per migliorare e correggere ogni giorno il nostro Pinguino non sarebbe stata possibile. La forza di Linux sta nella GPL, per questo siamo chiamati a comprenderne sempre meglio le idee di fondo su cui è costruita: la libera circolazione del software e la libera modifica dello stesso, l'astuzia di sfruttare le regole del copyright per blindare da eventuali tentazioni il software così prodotto, modificando in qualche modo l'utilizzo che se ne era fatto fino a quel momento tanto da far gridare, è notizia di qualche mese fa, di "attacco contro la proprietà intellettuale" e ancora di "cancro da estirpare".

Una fonderia in ogni quartiere?

Conosciamo le potenzialità del sistema operativo che utilizziamo ogni giorno, ne conosciamo anche i difetti e siamo sempre pronti a correggerli (ancora grazie a Stallman ed alla sua GPL) tuttavia sappiamo che i sistemi GNU/Linux non sono esenti da bug o da errori. C'è stata una rapida crescita nell'utilizzo di GNU/Linux sia da parte dei professionisti del settore sia perché la "storia" Free, inteso come Gratis, ha attirato non pochi appassionati e varie categorie di utilizzatori fino all'uomo della strada che ha sempre usato Windows in tutte le sue versioni.

Da questo successo sono nate anche le prime "magagne": occorre forse dire che Linux non è (ancora) per tutti, nel senso che i newsgroup e i vari motori di ricerca (es. Google) sono un'ottima cosa ma probabilmente all'uomo della strada tutta questa informazione non basta: occorrerebbero centri (delle fonderie), magari anche a pagamento, che facciano formazione sul sistema operativo in tutti i suoi aspetti e sulle applicazioni che su di esso girano. Infatti è proprio su queste ultime che si fa la fortuna o meno di un sistema operativo presso la gente comune che si domanda, una volta installatolo, come poter scrivere un documento o una tesi in modo immediato senza dover imparare comandi difficoltosi. Lo so che ci sono modi di scrivere documenti che nemmeno si immaginano là fuori ma prima dobbiamo dare all'utente medio un antipasto digeribile e poi con il tempo, siccome l'appetito vien mangiando :-), proporgli l'utilizzo di applicazioni più sofisticate.

Occorre poi, sempre all'interno delle "fonderie", promuovere seminari tesi ad informare correttamente sulle potenzialità del software libero (quando possibile coinvolgendo le amministrazioni locali o statali), e spiegare che la sua forza è nella gente che lo usa e non solo in chi lo produce, perché senza la continua segnalazione di malfunzionamenti o di desiderata [desiderata? sembra che manchi qualcosa] degli utilizzatori non si migliora il prodotto.

Bisognerebbe anche solleticare la creatività delle persone dando rudimenti di programmazione (a questo pensavamo quando abbiamo dato vita a PlutoWare) non bisogna essere dei laureati in fisica nucleare per scrivere un pezzetto di codice. Quante volte ci siamo detti: "bello questo programma, peccato non abbia tale funzione!". La licenza GPL ci da la possibilità di suggerirne l'introduzione, la possibilità di realizzare da soli il codice necessario o anche quella di mettersi insieme ad altri che abbiano la stessa necessità e ognuno, con le proprie capacità, aggiungere la funzione desiderata al nostro programma preferito condividendola anche con chi non l'aveva sviluppata: è questa la forza del Software Libero.

W il Software Libero!

Quindi informazione non mirata soltanto a magnificare le capacità del Software Libero a danno di altri (anche perché potrebbe succedere, ed è gia successo, che software commerciali [inteso come software proprietari?] siano migliori del programma in questione) ma piuttosto centrata sulla forza insita nella condivisione del lavoro e sulla segnalazione dei bug.
Quindi W il software libero non perché è gratis o perché funziona meglio ma perché è condivisibile e migliorabile insieme.

di Giampaolo Podda


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