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Editoriale


Copiare software "protetto"? No grazie!

Copiare software è reato e su questo proprio noi dovremmo essere d'accordo, anche se con alcuni distinguo. Occorre infatti precisare che copiare software protetto da licenze che ne impediscano la copia è reato; ma anche che quelle stesse licenze (l'EULA della Microsoft per esempio) consentono di effettuare copie del software a scopo di backup.

Scrivevo prima che noi del Pluto, ed in generale coloro che si riconoscono nel movimento del Free Software e della Free Documentation, dobbiamo essere a favore della campagna di sensibilizzazione contro la copia abusiva di software per due motivi; uno è di ordine etico: è ora di farla finita con l'ipocrisia di coloro che magnificano le potenzialità dei vari software, che tuttavia non comprerebbero mai ai prezzi attuali di mercato (Office si aggira intorno ai 1000 Euro). In secondo luogo un minore uso di software pirata può favorire il Software Libero, se si porta a conoscenza degli utenti l'esistenza di alternative. A questo proposito, abbiamo messo in cantiere per i prossimi numeri una nuova rubrica dedicata ai software di Office Automation che utilizzano GNOME come piattaforma e che costituiscono (soprattutto per l'uso comune) una valida alternativa ai loro cugini "protetti". In questo numero diamo maggiore spazio a coloro che non si accontentano del guscio esterno, ma che vogliono scoprire cosa c'è "sotto il cofano", per curiosità, o addirittura per fare modifiche o aggiornamenti, per farsi quello che potremmo chiamare software su misura-- "Taylored Software" :-)). Inseguendo questa idea, da questo numero, PlutoWare ci porta nell'affascinante mondo del GTK+, uno dei mattoni costitutivi di GNOME.

La "sartorizzazione" dei software offre delle opportunità sia ai singoli appassionati, che possono adattarli alle proprie esigenze, sia alle piccole e medie software house, permettendo loro di entrare nella fornitura di software da ufficio quali WP, SpreadSheet ecc.; ad esempio proponendo un contratto di assistenza per la personalizzazione, inserendo funzioni specifiche richieste dal cliente, e offrendo l'aggiornamento continuo dei programmi.

Di queste software house, cui è dedicato un articolo di Eugenia Franzoni sul rapporto che hanno con la Comunità Free Soft, potrebbe fare largo uso la PA, ricevendo in cambio un software libero da lacci e lacciuoli, il più possibile vicino alle proprie esigenze. Essa potrebbe così costituire da volano per l'informatica italiana, cosa considerata strategica dal governo attualmente in carica tanto da deputarci una persona ad hoc. Facendo appello a questa sensibilità ma anche a quella della minoranza, che nel Comune di Firenze ha fatto adottare il Free Soft, rivolgiamo un appello a tutti i parlamentari affinché si adoperino per modificare l'attuale normativa su copyright e SIAE, che in qualche modo penalizza la diffusione del Free Soft e della Free Documentation. Costoro fanno della copia per la distribuzione uno dei loro punti di forza: per condividere, infatti, occorre copiare il Software e la Documentazione Liberi!

Dopo tutto questo gran parlare di Pubblica Amministrazione, chissà cosa ne pensa quest'ultima del Software Free? A questo ha provato a rispondere Marina Sturino nel suo articolo che, partendo dalla notizia dell'adozione del Free Soft nel Comune di Firenze, compie un giro d'orizzonte sull'argomento.

Copiare è reato ma a volte è anche poco conveniente. Si fa un gran parlare ultimamente di integrazioni di servizi e software anche su rete locale: il mondo free offre, anche in questo caso, soluzioni competitive da dare alla PA e al mondo degli uffici in generale. Un esempio ce lo porta Tommaso Di Donato, che ci racconta come abbia utilizzato Samba come PDC in reti Microsoft senza che nessuno degli utenti si accorgesse di nulla. Questo è il primo articolo di una nuova rubrica dedicata al mondo della sistemistica (non dell'enalotto :-)) ) che introduciamo da questo numero.

A volte la scelta di non copiare software "protetti" ci stimola l'ingegno a immaginare percorsi di sviluppo informatico che solo il Software Libero ci può permettere, sempre in PW, c'è una chicca tutta italiana per gli appassionati di astronomia... e non vi dico altro :-)).

Del mondo free in generale potrete trovare eco nel prossimo Pluto Meeting, sul quale ho personalmente fatto quattro domande a Simone Stevanin, il "Capo" del Pluto nonché coordinatore del Meeting.

Ci vediamo a Terni il 7-8-9 dicembre.

Ciao a Tutti.

di Giampaolo Podda


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