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Passare da Microsoft Word ad OpenOffice Writer

di Francesco Bochicchio

L'articolo...

Quanto è buono il filtro di OpenOffice per documenti Microsoft Word? Questo è il resoconto di un piccolo esperimento che dimostra come utenti OpenOffice possano interagire con un mondo esterno ancora dominato dai prodotti dell'azienda di Redmond.



Indice

  1. Introduzione
  2. L'esperimento
  3. Le cose andate bene
  4. Le cose che hanno funzionato meno
  5. Conclusioni

1. Introduzione

Di questi tempi, si sente parlare molto bene di OpenOffice, indicato da molti come il candidato ideale per sostituire Microsoft Office negli uffici. Così ho deciso di fare un piccolo esperimento per valutare quanto questa sostituzione sia in effetti proponibile, almeno limitatamente al word processor.

2. L'esperimento

Una delle cose che il responsabile di una azienda chiede quando gli si propone di passare ad un altro word processor è: "ma che fine fanno i miei documenti"?

Triste, forse ingiusto, ma vero: ogni azienda che non sia appena nata ha un piccolo capitale - in termini di lavoro svolto - investito in tutti i documenti già prodotti. Di conseguenza, il passaggio ad un nuovo word processor deve garantire che tale capitale non vada disperso. Senza contare che viviamo in un mondo ancora dipendente da Microsoft, per cui anche a chi sceglie un'alternativa capita spesso di dover collaborare con chi usa Microsoft Office.

La natura del mio esperimento non poteva quindi che mirare a stabilire quando bene OpenOffice Writer riesce a leggere documenti scritti con Word, non solo in termini di recupero del contenuto, ma anche di corretta impostazione della formattazione, di importo delle figure, eccetera.

Così mi sono trasferito alcuni documenti su cui stavo lavorando, dall'ufficio (Windows NT con Word 97) a casa (Debian testing con OpenOffice 1.0.1) ed ho provato ad aprirli ed a lavorarci.

I documenti che ho usato sono abbastanza complessi: contengono tabelle, tabelle dentro altre tabelle, figure importate, figure fatte con Word, indici, riferimenti, bullets e quant'altro. Magari non sono adatti a verificare la piena compatibilità con Word (ci sono molte funzioni che non ho mai usato, come includere nel documento spreadsheet o altri 'oggetti embedded'), ma credo che siano esempi abbastanza tipici di documenti medi.

2.1 Partenza lenta

Sul mio Athlon 700 MHz con 320 MB di RAM, OpenOffice Writer ci mette circa 7-8 secondi a partire. Poco più di Word, che sul PC dell'ufficio, un Pentium III a 700 MHz con 256 MB, ci mette circa cinque secondi.

Ma quale è il minimo hardware necessario per far girare comodamente OpenOffice sotto Linux?

Per cercare di rispondere a questa domanda, ho installato OpenOffice anche sul mio Laptop, un Pentium 150 MHz con 80 MB di RAM, una macchina che ormai chiamare arretrata è fargli un complimento, ma che quando aveva ancora Windows95 e Office95 riusciva ad eseguire Word senza troppa fatica. (e all'epoca aveva soli 16MB di RAM).

Il risultato: OpenOffice Writer ci mette poco meno di un minuto a partire, significativamente di più di quanto ricordi facesse Word95. Dopodiché è usabile, seppure appena lento: certo meglio di quanto riesca a fare Mozilla sulla stessa macchina.

2.2 Ma che brutti font!

La prima cosa che mi salta all'occhio è la bruttezza dei font dei menu (e come scoprirò anche quelli del testo del documento). Ok, non voglio farne la colpa ad OpenOffice. Non essendo un fanatico dell'anti-aliasing, mantengo un setup di X che alcuni definirebbero primitivo. Ciononostante, la maggior parte delle altre applicazioni sul mio PC riescono a presentarsi con font più decenti (e no, neanche loro sono anti-aliased).

Ma queste sono quisquilie (Di recente, ho letto un post che spiega come fare a migliorare i font di OpenOffice, ma non ho ancora avuto il tempo (e la voglia) di provarci.)

2.3 Fatto!

Ma bando alle ciance: carichiamo i documenti.

Incredibile a dirsi, tutti e tre i documenti di prova vengono caricati senza un lamento, e con buoni risultati, come si vedrà in seguito.

Non per fare paragoni fra software di diverso calibro, ma avevo provato a dare in pasto ad AbiWord uno dei documenti di prova, e questi si era incasinato alla grande: a giudicare dalla status bar, mi stava creando migliaia di pagine per un documento che ne ha poco più di cento, consumando una marea di CPU nel tentativo. Alla fine, ho pietosamente messo fine alle sue sofferenze.

Pensandoci bene, questa differenza di prestazioni così drammatica non è del tutto logica: non sono tutti e due open source? Perché mai gli sviluppatori di AbiWord non adottano gli stessi filtri usati da OpenOffice? Capisco che AbiWord non possa rendere tabelle ed indici, visto che non ha questo tipo di elementi, ma almeno dovrebbe capirli e ignorarli, o renderli come semplice testo.

3. Le cose andate bene

3.1 Testo

Tutto il testo è stato reso correttamente, stessi font, anche se l'apparenza a video è diversa. Non avendo una stampante in casa, ho stampato su un file postscript e l'ho visualizzato con GostView: tutto identico alla stampa generata in ufficio con Word.

L'unica eccezione è che alcuni caratteri speciali di Word, inseriti automaticamente dall'auto formattazione, non sono resi allo stesso modo da OpenOffice Writer. Ad esempio, nelle didascalie delle figure io di solito inserisco un '-' tra la parte automatica e quella manuale, del tipo "Figura 4 - La mia bella faccia". Word mi sostituisce il trattino standard con un carattere che rappresenta un trattino più lungo (e più bello a vedersi). OpenOffice mi traduce questo trattino con '?'.

3.2 Tabelle

Tutte le tabelle sono state convertite bene (e ce n'erano tante), comprese quelle multi-pagina e comprese quelle asimmetriche (con celle unite a gruppi o divise in sotto-celle). Buona anche la traduzione delle didascalie sotto le stesse. Niente da dire.

3.3 Figure (importate)

Anche la conversione delle figure incluse nel documento è buona, incluse le relative didascalie. Alcune di queste figure sono dei '.jpg' importati, altre sono state generate direttamente dentro word (credo che la funzione usata si chiami AutoShape). Queste ultime, pur essendo visualizzate bene, non sono più modificabili, ne scindibili nei loro elementi (frecce, linee, testo).

3.4 Cross Reference

I riferimenti a figure o tabelle sono stati tutti tradotti nei loro equivalenti in OpenOffice.

3.5 Paginazione

Non ho riscontrato problemi di paginazione. Non so se le pagine siano suddivise come in Word, ma francamente non mi interessa.

3.6 Header e footer

L'header dei documenti usati conteneva elementi grafici (tra cui il logo dell'azienda) e testuali. Il footer conteneva il numero di pagina e del testo. Tutto è stato reso in modo equivalente.

3.7 Lista dei contenuti, lista delle figure, lista delle tabelle

Questi elementi speciali del documento sono stati capiti e convertiti nelle loro controparte. Ma anche se non lo fossero, rigenerarli è immediato, per cui il problema non si porrebbe.

4. Le cose che hanno funzionato meno

4.1 Outlines

Le outlines (cioè i titoli di sezione, sotto-sezione eccetera) hanno rappresentato il maggiore problema. Benché in Word fossero configurate in modo da avere una numerazione del tipo

1 Sezione
1.1 Sottosezione,
1.1.1 Sotto-sotto-sezione,
2 Altra sezione
2.1 Altra sotto-sezione

in OpenOffice sono state rese con numerazione piatte del tipo:

1 Sezione
1 Sottosezione
1 Sotto-sotto-sezione
2 Sezione
1 Altra sotto-sezione

Poco male, basta cambiare l'impostazione in Outline Numbering... Ma quando l'ho fatto, per qualche ragione la nuova numerazione non si è sostituita alla vecchia, ma si è aggiunta ad essa. Sospetto che questo si verifichi perché avevo realizzato la numerazione delle sezioni con i caratteri speciali (autonumgl), non impostandola in 'Number and bullets'.

L'altro problema associato ai titoli di sezione è che Word inserisce un carattere di tabulazione (o qualcosa del genere) tra il numero ed il titolo della sezione. Questo carattere apparentemente non da problemi. Ma quando si genera l'indice, esso per qualche ragione risulta lungo quasi mezza riga, sfalsando l'allineamento tra il nome della sezione ed il numero di pagina.

4.2 Caratteri Speciali

Come ho detto, alcuni caratteri inseriti dall'auto-formattazione di word non sono resi in OpenOffice. A parte l'esempio già citato, ci sono alcuni tipi di 'bullets'.

4.3 Figure (AutoShape)

Le figure create direttamente in Word con AutoShape sono ben visualizzate, ma non modificabili (immagino perché in OpenOffice non c'è l'equivalente di AutoShape).

5. Conclusioni

5.1 Niente male

Che dire? Sinceramente, è la prima volta che la funzione 'convertire da word' di un word processor open-source mi soddisfa pienamente. Rinnovo l'auspicio che i progressi fatti da OpenOffice in materia possano presto essere condivisi da altri progetti open-source.

Dopo questa prova e dopo aver giocato un po' con il programma, OpenOffice Writer mi sembra un serio candidato ad essere un sostituto di Word nelle aziende: a parte offrire la maggior parte delle funzioni di Word con quasi la stessa interfaccia (a volte anche più intuitiva), permette con minimo sforzo (al più una mezz'ora per documento) di convertire i documenti già prodotti con Word.

Ovviamente il mio test è tutt'altro che completo; ritengo però che la prova sia significativa, ed il risultato più che incoraggiante.

5.2 Che macchine per OpenOffice ?

Il fatto che OpenOffice Writer (non solo per sua colpa) richieda macchine un po' più performanti rispetto a Microsoft Word (almeno 95/97), per ottenere le stesse prestazioni, può essere un handicap per la sua adozione in tempi brevi nelle aziende, sempre restie ad aggiornare il parco macchine (del resto, non è questo uno dei motivi per cui preferire l'open-source?).

Una possibile soluzione è quella di usare le macchine più lente come terminali grafici per le macchine più potenti (anche in ambiente NT, del resto, le applicazioni aziendali sono spesso installate centralizzate per questioni di licenze e di minor costi di manutenzione).

A medio termine questo problema perde rilevanza, man mano che le macchine diventano sempre più prestanti. Ma chissà quali cose si chiederanno allora ad un word processor?

5.3 Chissà cosa ne pensano le segretarie

Questo articolo era focalizzato sulla conversione di documenti. Ma ci sono altri aspetti altrettanto importanti da considerare: ad esempio, la necessità di riaddestrare il personale per l'uso di uno strumento diverso.

Su questo punto, ammetto di non essere un buon giudice. Da anni ormai sono esposto alle varietà di interfacce di Linux. Facendo il programmatore di mestiere, trovo stimolante tale diversità.

Un tempo non riuscivo a capire le difficoltà di chi, nato e cresciuto col software Microsoft, non riusciva ad usare qualcosa di diverso (fosse anche un Mac!). Ma poi ho riflettuto: la nostra scuola non offre una cultura informatica di base degna di questo nome, se non in alcuni corsi universitari . Molti si trovano a dover operare con i computer senza sapere che cosa è un sistema operativo, una interfaccia grafica o un processo. Per loro, il concetto 'computer' ed il concetto 'windows' sono pressoché sinonimi. A peggiorare la cosa, i corsi che le aziende fanno fare sono - per motivi di costo e qualche volta di scarsa preparazione dei preparatori - del tipo "apprendista pigiabottoni": se un bottone è lì invece che qui, il corso non serve più a nulla.

In questo contesto, anche cambiare word processor diventa un costo significativo per le aziende. Per cui è un bene che OpenOffice emuli, pur senza imitarla completamente, l'interfaccia di Word.

5.4 Sogni nel cassetto per liberi word processor

Offrire qualcosa di compatibile con Word, che faciliti il passaggio ad un word processor open-source, è una buona cosa. Ed OpenOffice è molto vicino a questo.

Eppure viene da chiedersi: dov'è qui la spinta rivoluzionaria del Free Software? Perché ci si limita ad imitare un prodotto proprietario? (e neanche di eccelsa qualità, tra l'altro).

Tutti noi, immagino, abbiamo le nostre idee su come le cose possano essere migliori (oltre che drasticamente incompatibili con l'esistente). Ecco le mie:



L'autore

Francesco Bochicchio: nato a Lagopesole (PZ) nel 1962, fa il programmatore per una azienda del settore Aereonautica/Spazio/Difesa con sede a Taranto, dove scrive software per macchine Unix (ultimamente anche Linux).
Utente Linux da circa dieci anni, quando i neuroni ormai in riserva glielo consentono cerca di aggiungere qualche goccia all'oceano di conoscenze che è il software libero, da cui attinge a piene mani.



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