[precedente] Breve Storia - Copertina - Inferno [successivo]

Articolo


Perché Free Software??

Da quando Netscape ha messo a disposizione in rete i sorgenti del loro browser, molti sentono parlare di Linux e di Free Software.

Il 31 marzo 1998 Netscape ha annunciato di aver messo a disposizione liberamente in Internet i sorgenti di Communicator, per cui chiunque può scaricarlo sulla sua macchina e farlo girare. Anche altri produttori di software potranno incorporare Communicator nei loro programmi liberamente.

È la risposta di Netscape alla decisione di Microsoft di inserire Internet Explorer in Win95 gratuitamente.

Microsoft "regala" Internet Explorer non tanto per sbarazzarsi di un noioso rivale i cui browser erano molto dffusi, non tanto per prendersi la fetta di business che Netscape gli "toglieva", (infatti Microsoft IE lo regala, quindi non ci quadagna una lira), ma semplicemente per avere il monopolio dei browser che si collegano alla rete, quale primo passo verso il controllo di fatto di Internet.

Anche Netscape, mettendo a disposizione gratuitamente il suo programma non ci quadagna niente, ma da' un segnale forte: se non si riesce a sopravvivere in un mercato dominato da Microsoft, bisogna "cambiare le regole del gioco".

Le nuove regole sono il 'Free Software' e Linux.

Ma che cosa sono??

Negli anni '50 e '60 il software era un qualcosa che veniva dato assieme alla macchina, era liberamente modificabile e copiabile. Nei laboratori di ricerca americani sono stati fatti molti passi in avanti nei calcolatori proprio grazie a questa libertà.

Nei laboratori di Harvard non si installavano programmi se i sorgenti non erano liberamente disponibili.

Successivamente una parte del software diventò proprietario. Non poteva venir modificato se non dalla Società che lo aveva scritto e non poteva venir copiato.

A meta degli anni '80 Richard Stallman, un programmatore del MIT convintosi che in quel modo non si poteva fare "la cosa giusta", decise di fondare la Free Software Foundation che aveva, ed ha tuttora, il fine di scrivere software "libero", condivisibile da tutti i programmatori.

La Free Software Foundation ha messo a punto uno strumento legale, la General Public Licence (GPL), per far sì che un programma "libero" una volta messo a disposizione della collettività resti "libero" in tutta la sua successiva evoluzione. In sostanza un programma rilasciato sotto la General Public Licence può venir copiato, modificato e ridistribuito a condizione che la copia ridistribuita, modificata o meno, sia rilasciata ancora secondo la GPL.

Agli inizi del '90, uno studente dell'università di Helsinki decise di scrivere un sistema operativo tipo Unix per il PC, sotto licenza GPL, lo diffuse in Internet e in breve tempo, grazie alla cooperazione di centinaia di programmatori di ogni nazionalità, Linux, questo il nome del nuovo sistema operativo, si è diffuso in tutto il mondo.

Si stima ci siano oggi 5 milioni di sistemi Linux installati.

Oggi migliaia di programmatori scrivono programmi che vengono rilasciati sotto licenza GPL. Sono studenti, ricercatori, programmatori di Laboratori pubblici o privati che desiderano condividere il loro codice con altri.

Hanno il corretto atteggiamento di chi ha a cuore lo sviluppo scientifico e la diffusione del sapere, e quindi mettono a diposizione liberamente il risultato del loro lavoro, rinunciando alla protezione delle leggi sul Copyright.

Il Free Software potete installarlo quante volte volete su quante macchine volete, non dovete pagare royalty o licenze. Potete anche personalizzarlo e modificarlo e potete rivenderlo, o regalarlo se volete, ma siete obbigati a farlo sotto la stessa licenza con la quale l'avete ricevuto, così nessuno può fare il furbo e farlo diventare "proprietario".

Ogni giorno migliaia di utilizzatori di PC scoprono che con poche lire possono avere un sistema operativo molto stabile e potente, multi utente e multi processo, con centinaia di applicativi "liberi", soprattutto nel settore dei collegamenti in rete (Server, Ftp, ppp...), dello sviluppo di programmi (compilatori e debugger, linguaggi C ,C++, Lisp...), editors, grafica, publishing..ecc.

La quasi totalità degli Internet Service Provider usano linux sui loro server.

C'è quasi tutto in Linux, quello che manca, qualcuno li fuori lo sta scrivendo.

Molte aziende cominciano a chiedersi perchè dovrebbero spendere milioni in software per una rete se con Linux possono farlo con poche lire, e legalmente.

Esiste software "libero" professionale, ma esistono anche applicativi professionali "proprietari" che girano su Linux (word processor e office suite come Corel WordPerfect, StarOffice e Applix, diversi database e strumenti di back-up, ambienti di svilupoo ecc). Ovviamente per questi ultimi dovrete pagare, ma a parità di risultato la spesa totale è sicuramente inferiore e la qualità superiore.

Non è tutto così bello come sembra, installare e usare un sistema Linux non è ancora alla portata di tutti, ci vuole un po' di perizia e di pazienza, mancano ancora molti applicativi professionali, ma la situazione è in rapido movimento.

Negli USA ci sono produttori di computer che li vendono con Linux preinstallato, ci sono Società che offrono servizi di installazione di sistemi basati su Linux e danno assistenza ai clienti. Si può ritenere che tra poco anche in Italia alcuni imprenditori scopriranno che, nonostante lo scetticismo che circonda il Free Software, con Linux e il Free Software si può fare "business".

Ecco il cambiamento delle regole di cui si parlava prima.

Per ora Microsoft non sembra sentire alcun pericolo. Continua la sua politica protervia di dirvi quando e cosa dovrete comprare, si compra tutti i concorrenti o li asfissia.

Credo che invece Microsoft dovrebbe iniziare a preoccuparsi in quanto si profila un accerchiamento da più fronti.

Uno è quello delle iniziative della Giustizia americana per fermare le sue pratiche monopolistiche o quasi monopolistiche.

Un altro "nemico" è quello di sempre: la facilità con cui si copia un dischetto. Per ora la risposta al problema è stato quello di spingere il Governo americano e poi quelli europei a recepire una legislazione sulla protezione del software (la licenza d'uso individuale) e a promuovere azioni legali e poliziesche per ridurre il fenomeno.

Copiare il software è facilissimo, chiunque ha in casa un PC con cui può copiare, copiando il software si diffonde tra centinaia di milioni di persone, e questo è sicuramente un bene. Centinaia di milioni di utilizzatori di PC possono fare copie di floppy e CD-Rom, non si può pensare di contrastare questo immenso fenomeno con gli editti e i poliziotti, perchè troppo ampio, perchè pochi si sentono veramente in colpa a copiare un dischetto.

La grande sfida dei prossimi anni sarà quella di inventare delle soluzioni non protervie e poliziesche che riescano a conciliare la facilità di copiare con i diritti d'autore.

Altrimenti non vi è alcun dubbio che il software proprietario scomparirà, stritolato da una parte dal software libero e dall'altra dalla prassi della copia illegale.

di Giulio Mazzolini


[precedente] Breve Storia - Copertina - Inferno [successivo]