Il partizionamento può essere effettuato in un modo molto sofisticato. Al momento posso dare solo alcune linee guida. Mi pare esistano ancora buoni motivi (per es. l'aggiornamento del firmware delle schede PCMCIA e del BIOS) per giustificare la convivenza di Linux e Windows9x/NT su di un laptop. A seconda delle esigenze individuali e delle caratteristiche del singolo laptop, potete creare le seguenti partizioni:
Dato che questo capitolo non è ancora pronto, vi prego di leggere prima gli HOWTO correlati.
GNU parted permette di creare, distruggere, ridimensionare e copiare
partizioni. Attualmente supporta i filesystem ext2 e fat (fat16 e fat32)
e le etichette di volume MS-DOS. Questo programma potrebbe farvi perdere i
vostri dati e non è ancora così affidabile da poter essere usato da
tutti. Al momento parted
si trova nella sua fase iniziale di sviluppo.
ext2resize è un
programma in grado di ridimensionare (ridurre o ingrandire) i filesystem
ext2. Si preoccupa di verificare che l'operazione indicata dall'utente sia
realmente fattibile (cioè che il filesystem non sia così occupato
da non poter essere ridotto). Questo programma è parte del progetto
parted
.
Recentemente, sulla mailing list <linux-kernel@vger.kernel.org> è apparso qualcosa riguardo ad un programma per il recupero delle partizioni. Io non l'ho né usato, né esaminato, né ho letto molto al riguardo (se si eccettua la pagina HTML). Potrebbe risultare utile a qualcuno, qualora utilità come FIPS, Ranish Partition Manager o Partition Magic distruggano le informazioni relative alle partizioni. Potete trovare informazioni su questo programma di ripristino chiamato "fixdisktable" a circa metà altezza della pagina http://bmrc.berkeley.edu/people/chaffee/fat32.html . Oppure usate ftp su ftp://bmrc.berkeley.edu/pub/linux/rescue/ individuate il "fixdisktable" più recente in tale directory. (dovrebbero essere disponibili sia i sorgenti che i binari).
Prima di ripartizionare il disco rigido prestate molta attenzione a come
è organizzato. In particolare cercate di capire se esistano sezioni
di disco nascoste oppure partizioni riservate alle modalità suspend to
disk o hibernation. Su alcuni laptop una partizione speciale
contiene programmi usati dal BIOS (per es. il COMPAQ Armada 1592DT). In
questi casi nel vostro manuale dovreste trovare riferimenti ad utilità come
PHDISK.EXE
, Suspend to Disk, Diagnostic TOOLS.
Fate riferimento anche al capitolo Utilità DOS per partizionare il disco rigido.
Nathan Myers di LL - LinuxLaptops mi ha scritto: "La settimana scorsa ho partizionato il disco da 10G di un Thinkpad; dopodiché né fdisk, né cfdisk, né sfdisk erano più in grado di leggere la tavola delle partizioni. Alla fine capii che avevo creato una partizione che iniziava dal cilindro 1024, e che c'è un bug comune a tutti e tre i programmi che ne impediva il funzionamento in un caso del genere (non ho provato Disk Druid). Sarebbe una buona idea se tu inserissi un avvertimento a non usare tale cilindro come punto di inizio di una partizione."
Se intendete avviare più sistemi operativi dallo stesso disco rigido, fate riferimento al Capitolo ``Ambienti differenti'',
Dal Battery-HOWTO:"Installare e usare Linux su un laptop non comporta solitamente alcun problema quindi non abbiate timore a sperimentare. Diversamente da altri sistemi operativi, Linux funziona bene anche su macchine molto vecchie. Un laptop sorpassato può essere riportato a nuova vita installandoci Linux."
Uno dei maggiori vantaggi di Linux è rappresentato dalle sue numerose e flessibili possibilità di installazione, che non descriverò qui in dettaglio. Piuttosto, focalizzerò l'attenzione sui metodi specifici per i laptop, che sono necessari solo in determinate circostanze.
La maggior parte delle distribuzioni attuali supporta metodi di installazione utili per i laptop, incluse installazioni da CD-ROM, via PCMCIA e NFS (o magari SMB). Per ulteriori dettagli fate riferimento ai documenti forniti con le distribuzioni stesse oppure date un'occhiata ai manuali e HOWTO citati prima.
Con i moderni laptop, la consueta installazione di Linux (un floppy d'avvio, un floppy di supporto ed un CD-ROM di pacchetti) non dovrebbe dare problemi, ammesso che siano disponibili un drive per floppy e un drive CD-ROM. Alcune difficoltà potrebbero emergere nei casi in cui il laptop non permetta di usare simultaneamente il drive floppy e il drive CD-ROM, o qualora il drive floppy sia disponibile solo come dispositivo PCMCIA, come accade con il Toshiba Libretto 100. Alcuni laptop permettono l'avvio e quindi l'installazione completamente dal drive CD, come riportato per il SONY VAIO nel VAIO-HOWTO. Nota: assicuratevi che l'opzione per l'avvio da CD sia impostata nel BIOS e che il CD della distribuzione Linux sia avviabile.
Certi laptop riescono ad avviare solo i kernel di tipo zImage, mentre i kernel bzImage non funzionano. Si tratta di un problema noto, ad esempio, sugli IBM serie Thinkpad 600 e sui Toshiba Tecra. Alcune distribuzioni, per esempio Debian/GNU Linux http://www.debian.org, forniscono dei floppy d'avvio per questi modelli o per macchine con risorse di memoria limitate.
Questa è una breve descrizione su come installare da CD-ROM sotto DOS senza usare alcun floppy. Tale metodo è particolarmente utile se, sul notebook, le unità floppy e CD-ROM sono scambiabili (nel caso siano mutualmente esclusive) oppure disponibili solo come dispositivi PCMCIA. Ho ripreso questo metodo da "Installing Debian GNU/Linux 2.1 For Intel x86 - Chapter 5 Methods for Installing Debian (Installare Debian GNU/linux 2.1 su Intel x86 - Capitolo 5 Metodi per l'installazione di Debian)" http://www.debian.org :
resc1440.bin drv1440.bin
base2_1.tgz root.bin linux install.bat
e loadlin.exe
.
F8
> al momento opportuno.
install.bat
.
Questo metodo, con gli opportuni aggiustamenti, dovrebbe andar bene anche per altre distribuzioni. Per RedHat si veda How to Install from CD-ROM without Boot and Supplemental Disks ("Come installare da CD-ROM senza usare dischetti di avvio e dischetti supplementari").
Alcuni laptop recenti dovrebbero permettere di far partire una distribuzione Linux da un CD-ROM avviabile (per es. RedHat). Anche in questo caso l'installazione non richiede alcun dischetto.
Grazie al loro ingombro estremamente limitato, quasi nullo, i micro-Linux sono particolarmente adatti per i laptop. Risultano utili in caso si possieda un laptop aziendale configurato con Windows9x/NT oppure se si volessero delegare i compiti di installazione ad un'altra macchina non Linux. Esistono in giro svariate distribuzioni Linux micro che si avviano da uno o due floppy e si appoggiano ad un disco in RAM. Si veda l'appendice A per una lista di distribuzioni.
Ho provato quanto segue con muLinux
http://mulinux.firenze.linux.it/
per clonare il mio HP OmniBook 800 su un COMPAQ Armada 1592DT. Grazie
a Michele Andreoli, curatore di muLinux, per il suo supporto. Dato che
muLinux
non supporta ancora PCMCIA, potreste in alternativa usare
TomsRtBt
. TomsRtBt
non supporta a sua volta PPP
ma fornisce slip
. Nota: Dalla versione 7.0 muLinux
fornisce
il supporto PCMCIA per mezzo di un modulo aggiuntivo.
Ho descritto come copiare un'intera partizione già esistente, ma dovrebbe
essere possibile anche portare a termine un'installazione personalizzata. Nota:
normalmente l'installazione si porta a termine via NFS, visto che è
supportato da molte distribuzioni. Tuttavia, nel caso non vi stiate appoggiando
ad una macchina Linux, potrebbe essere necessario usare il protocollo SMB
con SAMBA, supportato, tra l'altro, da muLinux
.
Sono necessarie due macchine equipaggiate con Linux. Sul laptop
(client/destinazione) su cui volete installare Linux usate il floppy
muLinux. L'altra macchina (server/origine) può essere una normale Linux box,
ma anche qui è possibile usare muLinux. Nonostante la sua bassa velocità,
io uso un cavo seriale null modem perché è economico, ma il metodo qui
esposto è valido anche nel caso si usino una scheda di rete PCMCIA
(assieme ad un cavo di rete crossover o un HUB) o un cavo parallelo
"null modem" (assieme a PLIP). Come protocollo di base ho
usato PPP, ma è anche possibile usare SLIP. Per il trasferimento dati ho
usato nc
. Nota: si tratta di un'abbreviazione per netcat
,
alcune distribuzioni chiamano così questo programma. È possibile usare
pure ftp
, tftp
, rsh
, ssh
, dd
,
rcp
, kermit
, NFS
, SMB
e altri programmi
simili.
I requisiti di base sono:
Dalla macchina di origine lanciate i seguenti comandi (attenzione: indirizzo IP, numero di porta, partizione e tty sono solo esempi!):
/dev/ttyS0 115200 passive
setup
-f ppp
.pppd
.ifconfig ppp0 192.168.0.1
.route add default gw 192.168.0.1
.ping 192.168.0.2
, anche se la
macchina di destinazione non è ancora attiva.<ALT-SINISTRO><Fx>
: cat /dev/hda2 | gzip
-c | nc -l -p 5555
.killall ping
.Sulla macchina di destinazione intervenite così:
/dev/ttyS0 115200 passive
setup -f ppp
.pppd
.ifconfig ppp0 192.168.0.2
.route add default gw 192.168.0.2
.ping 192.168.0.1
.nc
192.168.0.1 5555 | gzip -dc >/dev/hda4
.<CTRL><C>
. Questo potrebbe essere probabilmente evitato
(ma non l'ho provato) aggiungendo un timeout di 3 secondi con il parametro
-w 3
di nc
sulla macchina di destinazione nc -w 3
192.168.0.1 5555 | gzip -dc >/dev/hda4
killall
ping
.
lilo
.rdev image
root_device
.
bzip2
allo stesso modo di gzip
(non verificato).
rshd
, sshd
, ftpd
non sono
disponibili con muLinux, dovrete costruirvi da soli il vostro demone usando
nc
alias netcat
, come descritto sopra.asyncmap 0
o local
?dd
al posto di cat
.
Oppure fate quanto segue (non verificato): sulla macchina di destinazione
spostatevi con cd
nella directory root / e lanciate
nc -l -p 5555 | bzip2 -dc | tar xvf -
. Sulla macchina d'origine andate
con cd
nella directory root / e lanciate tar cvf -
. | bzip2 | nc -w 3 192.168.0.2 5555
. Questo dovrebbe abbreviare il tempo
necessario per l'operazione, poiché solo i blocchi allocati sono trasferiti.
mount
della partizione di destinazione.Ho ricevuto da Adam Sulmicki adam@cfar.unc.edu questo suggerimento: la maggior parte (ma non tutti) i dischi rigidi dei laptop sono rimuovibili, benché possa non essere un'operazione facile. Si potrebbe semplicemente acquistare uno di quei convertitori/adattatori IDE da 2.5" economici; tramite esso, si potrebbe connettere temporaneamente il disco rigido ad un PC con sottosistema IDE, da cui poi installare normalmente Linux. Si potrà usare il disco rigido sia come primo che come secondo drive IDE. In questo caso ci si dovrà assicurare che lilo scriva sulla partiziona giusta. Un'altra cosa da tener presente è che il disco dovrà impiegare lo stesso metodo di traduzione usato dal laptop (cioè LBA, LARGE oppure CHS ). Si possono trovare informazioni aggiuntive sull'Hard-Disk-Upgrade-mini-HOWTO. È possibile copiare un'intera partizione esistente oppure optare per un'installazione personalizzata.
Dal momento che non dispongo di un laptop fornito di drive floppy PCMCIA (per esempio il Toshiba Libretto 100), non ho potuto verificare questo metodo. Consultate il capitolo Booting from a PCMCIA Device nel PCMCIA-HOWTO. Non ho potuto neppure verificare se sia possibile avviare da un disco rigido PCMCIA.
Ad ogni modo, se siete in grado di avviare da un floppy e se il laptop possiede uno slot PCMCIA, dovrebbe essere possibile usare delle schede PCMCIA per connettersi ad altre macchine o per accedere ad un dispositivo SCSI esterno, a vari tipi di drive CD e ZIP esterni, etc. Solitamente tali metodi sono descritti nella documentazione fornita con la distribuzione.
Non ho potuto verificare personalmente questo metodo, perché non dispongo di un dispositivo del genere. Consultate i pertinenti Install-From-Zip-mini-HOWTO e CD-HOWTO. Non so neppure quanto questi metodi di installazione siano supportati dalle distribuzioni Linux o dai micro Linux. Presumo che si debba smanettare un po' per farli funzionare.
Devo quanto segue alla cortesia di Nathan Myers <ncm@cantrip.org>: "Molte distribuzioni permettono l'installazione attraverso la rete usando FTP, HTTP o NFS. Diventa sempre più comune per i laptop disporre di un unico slot PCMCIA, che risulta quindi già occupato dal drive del floppy di avvio. Solitamente, l'immagine del floppy di avvio non dispone di driver né per lo stesso drive floppy, né per il sottosistema PCMCIA. Così l'unica interfaccia di rete disponibile rimane la porta parallela.
L'installazione attraverso la porta parallela usando il protocollo PLIP
è stata provata, per lo meno, su Red Hat. Tutto ciò che serve è un cavo
parallelo Laplink, acquistabile a poco prezzo presso ogni negozio
di computer. Si veda il PLIP-mini-HOWTO per dettagli sulla configurazione
della connessione. Notate che l'installazione di RedHat richiede (cosa mai
vista) che l'altro capo della connessione PLIP sia configurato per usare ARP
(apparentemente perché RedHat usa il driver DOS nel proprio programma di
installazione). Sull'host, esportate il filesystem del CD su NFS
oppure eseguite il mount
dove ftp o il demone web possano trovarlo,
a seconda di cosa richiede l'installazione."
Il PLIP Install HOWTO di Gilles Lamiral descrive come installare la distribuzione Debian GNU-Linux su un computer senza né scheda ethernet, né cdrom, ma solo con un drive floppy locale e un server nfs remoto collegato a cui ci si connette tramite un cavo parallelo null-modem. Il server nfs ha un drive cdrom montato ed esportato.
Se sono disponibili meno di 8MB di memoria e volete installare via NFS,
potreste ricevere il messaggio "fork: out of memory". Per
risolvere questo problema, create con fdisk
una partizione di swap
(fdisk
dovrebbe trovarsi sul floppy di installazione, altrimenti usate
uno dei mini Linux descritti sopra). Quindi provate ad avviare di nuovo dal
floppy di installazione. Prima di configurare la connessione NFS, spostatevi
su un'altra console (per esempio premendo <ALT><2>) e digitate
swapon /dev/xxx
(xxx = partizione swap ). Grazie a Thomas Schmaltz.