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6. Impostazione del server RedHat

Questa sezione spiega come configurare il vostro server perché diventi un server di installazione di Linux RedHat. Potete configurare ogni distribuzione Linux per diventare un server di installazione Linux RedHat, questo computer a sua volta non deve essere necessariamente un computer con la distribuzione RedHat installata.

Questa guida assume che voi abbiate un computer con installato Linux che sia già configurato e installato e connesso alla vostra rete. Se avete bisogno di aiuto per installare Linux sul vostro server allora per cortesia consultate la sezione "Ulteriori informazioni" di questo HOWTO in Appendice A.

6.1 Configurazione dello spazio per i file

Affinché il vostro server possa funzionare come un server di installazione RedHat avrete bisogno di metterci su tutti i dati richiesti che vi serviranno per effettuare una installazione completa della versione di RedHat che state per servire. Per esempio, se siete abituati ad installare la Redhat utilizzando i Cd allora avrete bisogno di spazio sul vostro server per copiare TUTTO il contenuto di ogni Cd sul vostro server.

Perciò, ancora prima che voi pensiate di configurare la vostra macchina come server di installazione, dovete controllare che abbiate a disposizione lo spazio richiesto. Questa può sembrare una cosa stupida da controllare ma è molto importante e può essere facilmente dimenticata durante la configurazione.

Di quanto spazio avrete bisogno?

Una guida per calcolare lo spazio che vi potrà servire sarà l'ammontare dello spazio corrispondente ai Cd da cui intendete copiare in seguito. Potrebbe essere uno dei seguenti esempi approssimati:

Quanto spazio avete?

Avrete bisogno dell'appropriata quantità di spazio disponibile per il vostro sistema su alcuni filesystem locali. Non è un problema quale forma questo prende, se si tratti di un dispositivo RAID, un disco locale (sia EIDE che SCSI), ecc. Assicuratevi che lo spazio che intendete usare sia formattato con il filesystem scelto e che sia montato.

Potete controllare questo spazio con il comando:

df -h

Se il risultato vi mostra che avete abbastanza spazio per copiare i vostri dischi di installazione, allora potete continuare l'installazione. Se ciò non avviene allora è tempo di pensare ad un aggiornamento della vostra futura macchina server!

6.2 Copiate i media di installazione

Non appena sapete di avere abbastanza spazio disponibile è tempo di fare la copia del vostro media di installazione sul filesystem e la directory scelta. Per gli scopi di questo HOWTO useremo l'esempio seguente per rappresentare la directory dalla quale il nostro server di installazione sarà configurato e in esecuzione:

/install

Copiate il vostro media di installazione in /install. Il seguente esempio mostra come fare per copiare le vostre immagini del CD della RedHat nella cartella /install:

  1. Montate il vostro CD
    p.e. mount /mnt/cdrom
  2. Copiate i dati dal CD
    p.e. cp -av /mnt/cdrom /install
  3. Smontate il CD
    p.e. umount /mnt/cdrom
  4. Adesso cambiate i CD e ripetete dal passo 1 per ognuno dei Cd in vostro possesso.

6.3 Abilitate l'accesso remoto

E' tempo di rendere disponibili i vostri dati di installazione agli altri computer in rete. La RedHat può essere installata via rete utilizzando i protocolli NFS, HTTP e FTP. Potete selezionare quali di questi sarà usato sul client al momento dell'installazione. Se uno dei servizi non è configurato sul computer allora sarà disponibile per la selezione dal client ma il programma di installazione non funzionerà. Perciò, la miglior cosa è abilitare tutti e tre i protocolli sul vostro server (in modo che funzionino tutti su ogni macchina client) oppure, se non li abilitate tutti e tre, notificate la cosa molto chiaramente e dite quale servizio dovrà essere utilizzato per il vostro particolare server di installazione.

NFS

Il protocollo NFS è l'unico che funzionerà con il metodo di installazione grafico della RedHat quando installerete i vostri client. Perciò, se volete compiere installazioni in modalità grafica (al contrario di quelle testuali) allora dovete abilitare questo servizio sul vostro server.

Per installare via NFS avete bisogno che sul server siano verificate alcune condizioni:

Per esportare la vostra directory di installazione modificate il file /etc/exports ed aggiungetevi una voce per /install. Nel nostro esempio, noi useremo la seguente riga:

/install *(ro)

Quando avete salvato il vostro file di export allora dovete dire al demone NFS di leggere nuovamente il file di configurazione per esportare la directory che avete appena aggiunto. Fatelo eseguendo il comando:

exportfs -r

Questo esegue il più semplice export in sola lettura a tutti i computer della vostra rete. Se volete includere alcune opzioni avanzate nel vostro file export, per esempio esportando solo verso certi computer sulla rete o solo ad una certa sottorete, ecc. allora leggete le pagine del manuale per il file di esportazione in exports (5).

FTP

Il protocollo FTP vi permetterà solo installazioni testuali che potranno essere fatte dai vostri client. Questo può essere più o meno ideale per la vostra situazione ma tenetelo bene in mente.

Per poter installare via FTP avete bisogno di permettere l'accesso FTP alla directory che avete configurato sul server come directory di installazione. Questo può essere fatto sia con l'accesso anonimo oppure attraverso l'accesso via un account con password. L'accesso anonimo è probabilmente la cosa migliore a meno che non abbiate una ragione per proteggere il vostro server di installazione con una password.

Se volete che il vostro accesso anonimo in FTP punti ad un'altra directory allora potete usare dei collegamenti simbolici per puntare alla directory che avete configurato come directory di installazione sul server. Ciò vi permetterà di utilizzare l'FTP in un ambiente di chroot ma vi darà ancora l'accesso alle immagini di installazione in una differente collocazione.

HTTP

In modo simile al protocollo FTP, HTTP vi permetterà solo installazioni di tipo testuale dal lato client. Se avete un server web in esecuzione e volete abilitare l'accesso HTTP al vostro server di installazione allora aggiungete dei collegamenti simbolici dalla vostra radice dei documenti alla directory del server di installazione e questo vi garantirà l'accesso. Se non avete familiarità con i server web o non siete a vostro agio con questo approccio allora lasciate fuori l'accesso HTTP dal vostro server di installazione in quanto non fornisce alcun ulteriore beneficio rispetto alle installazioni via NFS o FTP che possono essere più semplici da configurare.

Se scegliete di usare HTTP allora tutto quello che dovete fare fondamentalmente è rendere la directory di installazione visibile al vostro server web facendola apparire in qualche modo sotto la directory principale. Avete adesso completato la configurazione di base del vostro server di installazione.

6.4 Personalizzazione dei pacchetti

Potete, se volete, aggiungere i vostri pacchetti personalizzati alla distribuzione RedHat in modo che siano installati via rete quando installate i vostri client. Il vantaggio è che non avete bisogno di perdere tempo configurando ogni macchina per i pacchetti che intendete installare e che non sono inclusi nella RedHat. Esempi di questo potrebbero essere i vostri pacchetti personalizzati che avete creato o alcuni pacchetti specialistici.

Siate sicuri di avere installato il pacchetto anaconda-runtime sul vostro server. Questo normalmente è installato se avete la RedHat in esecuzione ma se avete un'altra distribuzione sul server allora dovreste essere capaci di installare gli RPM della RedHat senza troppi problemi. Per controllare se avete il pacchetto corretto date il comando

rpm -q
anaconda-runtime
: se viene ritornato il nome del pacchetto allora lo avete installato, se non vi viene ritornato nulla, è necessario procedere all'installazione del pacchetto.

Adesso semplicemente copiate i vostri pacchetti RPM nella seguente directory

/install/Redhat/RPMS
Questa è la directory che dovrebbe già contenere tutti gli RPM standard della RedHat per la versione della RedHat che avete configurato sul vostro server di installazione.

Non appena avrete copiato i vostri pacchetti personalizzati avete bisogno di rigenerare la lista dei pacchetti che potete installare. Fatelo usando il seguente comando:

/usr/lib/anaconda-runtime/genhdlist /install
La directory usata qui per /install è la directory di esempio che abbiamo già usato. Rimpiazzatela con la directory dove avete copiato le immagini dei CD della RedHat. La directory dovrebbe essere la directory base del set di CD della RedHat, per esempio quella che contiene una sottodirectory chiamata Redhat prima della directory chiamata RPMS

I vostri pacchetti personalizzati ora dovrebbero essere disponibili ai client.

Ulteriore personalizzazione

Oltre ad aggiungere i vostri RPM personalizzati alla RedHat, potete anche creare gruppi di RPM per il processo di installazione. Questo sarà simile ai gruppi standard offerti dall'installazione della RedHat, come il gruppo "Software Development" che installerà tutti i pacchetti utili a questo scopo sul vostro sistema.

Questo vi permette l'installazione veloce di molti RPM per uno scopo specifico sui vostri sistemi e i gruppi che diventeranno disponibili come i normali gruppi della RedHat (e sono usati nello stesso modo) fino all'installazione sul client.

Per creare i vostri gruppi personalizzati dovete modificare un file di testo chiamato comps. Nel nostro esempio, questo è collocato in:

/install/Redhat/base/comps

Copiate la sintassi per i gruppi che sono già presenti nel file e potrete creare i vostri raggruppamenti personali. Questi possono includere sia i pacchetti dall'installazione standard della RedHat, sia qualsiasi altro pacchetto personalizzato che potreste già aver aggiunto; in sostanza, potete includere qualsiasi pacchetto nella directory RPMS.

Quando avete modificato il file salvatelo senza sovrascrivere l'originale (potrebbe essere una buona idea tenere un backup dell'originale ma comunque sarà sempre disponibile sulle vostre immagini del CD se ne avete bisogno). Comunque, dovete lanciare nuovamente il comando genhdlist, come spiegato sopra.


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