6. Configurazione di una porta AX.25

Ogni applicazione che fa uso del protocollo AX.25 legge un file di configurazione per sapere i parametri delle varie porte AX.25 attivate sulla macchina Linux. Il file in questione è /etc/ax25/axports e occorre che vi sia una voce per ognuna delle porte attive.

6.1. Creazione del dispositivo di rete AX.25

Il dispositivo di rete è ciò che viene manipolato quando si usa il comando 'ifconfig'. È l'oggetto attraverso il quale il kernel di Linux spedisce e riceve i dati. Quasi sempre un dispositivo di rete ha una porta fisica ad esso associata, ma vi sono casi in cui ciò non è necessario. Il dispositivo di rete fa riferimento direttamente a un driver di dispositivo.

Nel codice AX.25 di Linux ci sono diversi driver. Il più comune è probabilmente il driver KISS, ma ci sono anche i driver SCC, Baycom e SoundModem.

Ogni driver, quando viene lanciato, crea un dispositivo di rete

6.1.1. Creazione di un dispositivo KISS

Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support  --->
    [*] Amateur Radio support
    --- Packet Radio protocols
    <*>   Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol
    ...
    AX.25 network device drivers  --->
    --- AX.25 network device drivers
    <*> Serial port KISS driver
    ...

Probabilmente la configurazione più comune è quella con un TNC KISS collegato al pc tramite una porta seriale. Visto che occorre partire col TNC in modo KISS, dopo averlo connesso alla porta seriale, lo si può configurare con programmi di comunicazione come minicom o seyon.

Per creare un dispositivo KISS si usa il programma kissattach. Nella sua forma più semplice si può usare questo programma come segue:

# /usr/sbin/kissattach /dev/ttyS0 radio 44.135.96.242
# kissparms -p radio -t 100 -s 100 -r 25

Il comando kissattach crea un dispositivo di rete di tipo KISS. I dispositivi di questo sono indicati dal nome 'ax[0-9]'. La prima volta che si usa kissattach viene creato 'ax0', la seconda 'ax1' e così via. Ogni dispositivo KISS ha associata una porta seriale.

Il comando kissparms permette di modificare i parametri di un dispositivo KISS.

In particolare nell'esempio presentato, viene creato un dispositivo di rete KISS usando il dispositivo della porta seriale '/dev/ttyS0' e la voce nel file /etc/ax25/axports con una porta chiamata 'radio' che viene configurata inoltre con un txdelay e uno slottime di 100 millisecondi, nonché con un valore di ppersist pari a 25.

Per maggiori informazioni potete far riferimento alle pagine man

6.1.1.1. Configurazione dei TNC Dual Port

L'utilità mkiss inclusa nel pacchetto ax25-utils permette di usare entrambi i modem di un TNC dual port. La configurazione è piuttosto semplice e consiste nel prendere un singolo dispositivo seriale connesso ad un singolo TNC multiporta e facendolo apparire come diversi dispositivi connessi ognuno ad un TNC single port. Questa operazione va fatta prima di ogni configurazione della parte AX.25. I dispositivi sui quali si effettua la configurazione AX.25 sono interfacce pseudo-TTY, (/dev/ttyq*), e non gli effettivi dispositivi seriali. Questi pseudo-dispositivi TTY creano una specie di tunnel detto pipe attraverso il quale possono parlarsi i programmi che devono colloquiare con i dispositivi TTY. Ogni pipe è composta da una parte master e da una parte slave. La parte master è in genere chiamata '/dev/ptyq*', mentre quella slave è chiamata '/dev/ttyq*'. C'è una relazione uno a uno tra master e slave, quindi, ad esempio, /dev/ptyq0 è la parte master di una pipe che ha /dev/ttyq0 come slave. Occorre aprire per prima la parte master di una pipe. mkiss sfrutta questo meccanismo per dividere una singola porta seriale in diversi dispositivi.

Esempio: nel caso di un TNC dual port connesso alla porta seriale /dev/ttyS0 a 9600 bps, i comandi:

# /usr/sbin/mkiss -s 9600 /dev/ttyS0 /dev/ptyq0 /dev/ptyq1
# /usr/sbin/kissattach /dev/ttyq0 port1 44.135.96.242
# /usr/sbin/kissattach /dev/ttyq1 port2 44.135.96.242

creeranno due pseudo-dispositivi tty ognuno delle quali si comporta come un TNC single port. A questo punto si può usare /dev/ttyq0 e /dev/ttyq1 come se fossero dei normali dispositivi seriali con un TNC connesso. Questo significa che si dovrà usare kissattach per ognuna di essi, come descritto nell'esempio sopra per le porte AX.25 chiamate port1 e port2. Non si deve usare kissattach sulla effettiva porta seriale vera poiché viene usata dal programma mkiss.

Il programma mkiss ha diversi argomenti opzionali che possono essere usati e che sono:

6.1.3. Creazione di un dispositivo Baycom

Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support  --->
    [*] Amateur Radio support
    --- Packet Radio protocols
    <*>   Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol
    ...
    AX.25 network device drivers  --->
    --- AX.25 network device drivers
    ...
    <?> BAYCOM ser12 fullduplex driver for AX.25
    <?> BAYCOM ser12 halfduplex driver for AX.25
    <?> BAYCOM picpar and par96 driver for AX.25
    <?> BAYCOM epp driver for AX.25
    ...

Thomas Sailer, nonostante si ritenesse che non avrebbe funzionato bene, ha sviluppato il supporto Linux per i modem Baycom. Il suo driver supporta il modem seriale Ser12 e i modem paralleli Par96 e PicPar. Maggiori informazioni sui modem possono essere reperite presso il Sito web dedicato al Baycom.

Il primo passo da compiere è quello di determinare gli indirizzi di I/O della porta seriale o parallela alla quale è connesso il Baycom. Una volta fatto, si possono usare queste informazioni per configurare il driver.

Il driver Baycom crea, quando viene configurato, dei dispositivi di rete chiamati: bc0, bc1, bc2 ecc.

L'utilità sethdlc permette di configurare il driver con questi parametri; nel caso si abbia un solo modem Baycom installato, si possono specificare anche nella linea di comando di insmod al caricamento del modulo di controllo del Baycom

Seguono delle semplici dimostrazioni di esempio. Viene disabilitato il driver seriale per COM1 (per evitare conflitti, visto che accede alla stessa porta fisica del Baycom) e configura il driver Ser12 per un Baycom connesso a COM1 con il rilevamento software di portante (DCD) attivato:

# setserial /dev/ttyS0 uart none
# insmod hdlcdrv
# insmod baycom mode="ser12*" iobase=0x3f8 irq=4

Installa un Baycom Parallelo Par96 su LPT1 usando il rilevamento DCD hardware:

# insmod hdlcdrv
# insmod baycom mode="par96" iobase=0x378 irq=7 options=0

Questo modo di configurare il driver per Baycom in realtà non è il preferibile, visto che l'utilità sethdlc funziona con la stessa facilità con uno o con più dispositivi connessi.

Le pagine man di sethdlc contengono tutti i dettagli relativi a questo comando, tuttavia si forniscono un paio di esempi per illustrare gli aspetti più importanti di questo tipo di configurazione. Gli esempi presuppongono che sia già stato caricato il modulo per il supporto del Baycom coi comandi:

# insmod hdlcdrv
# insmod baycom

o che il kernel sia stato compilato col supporto Baycom al suo interno.

Configurazione del driver bc0 come modem Baycom parallelo su LPT1 con DCD software:

# sethdlc -p -i bc0 mode par96 io 0x378 irq 7

Configurazione del driver bc1 come modem Baycom seriale su COM1 :

# sethdlc -p -i bc1 mode "ser12*" io 0x3f8 irq 4

6.1.4. Configurazione dei parametri di accesso al canale AX.25

I parametri di accesso al canale AX.25 sono equivalenti ai parametri KISS ppersist, txdelay e slottime. La loro modifica si effettua ancora una volta col comando sethdlc.

Ancora una volta, le pagine man di sethdlc sono la fonte più completa di informazioni, ma un altro paio di esempi non fanno certo male:

Configurazione del dispositivo bc0 con TxDelay di 200 mS, SlotTime di 100 mS, PPersist di 40 in half duplex:

# sethdlc -i bc0 -a txd 200 slot 100 ppersist 40 half

Si noti che i valori di temporizzazione sono in millisecondi.

6.1.5. Creazione di un dispositivo SoundModem

Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support  --->
    [*] Amateur Radio support
    --- Packet Radio protocols
    <*>   Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol
    ...
    AX.25 network device drivers  --->
    --- AX.25 network device drivers
    ...
    <*> Soundcard modem driver
    [?]   soundmodem support for Soundblaster and compatible cards
    [?]   soundmodem support for WSS and Crystal cards
    [?]   soundmodem support for 1200 baud AFSK modulation
    [?]   soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (7.3728MHz crystal)
    [?]   soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (8MHz crystal)
    [?]   soundmodem support for 2666 baud AFSK modulation
    [?]   soundmodem support for 4800 baud HAPN-1 modulation
    [?]   soundmodem support for 4800 baud PSK modulation
    [?]   soundmodem support for 9600 baud FSK G3RUH modulation
    ...

Thomas Sailer ha sviluppato un driver per il kernel che permette l'uso come modem della scheda audio la quale, una volta connessa direttamente alla radio, può essere usata per fare packet. L'autore raccomanda di usare per lo meno un 486DX2/66 con questo sistema, poiché tutta la parte di elaborazione del segnale digitale egrave; compiuta dalla CPU del calcolatore.

Attualmente il driver emula i modem 1200 bps AFSK, 4800 HAPN e 9600 FSK (compatibile G3RUH). Le uniche schede audio attualmente supportate sono quelle compatibili SoundBlaster e WindowsSoundSystem. Se si possiede una scheda audio di tipo diverso, si può provare ad usare il soundmodem in modalità utente (user-mode) descritta più avanti in questo documento.

L'uso delle schede audio richiede della circuiteria addizionale in grado di pilotare il Push-To-Talk; le informazioni per realizzare tale dispositivo sono disponibili nell' apposita pagina sul sito web di Thomas Salier. Ci sono alcune opzioni possibili: rilevare l'uscita dalla scheda audio, o usare l'uscita da una porta parallela, seriale, o MIDI. Sul sito di Thomas sono presenti esempi di realizzazione di circuiti per ognuno di questi metodi.

Quando viene configurato, il driver SoundModem crea dei dispositivi di rete chiamati: sm0, sm1, sm2 eccetera.

Nota

Il driver SoundModem usa le stesse risorse del driver sonoro di Linux, per cui se si vuole usare il modem, occorre accertarsi che il driver sonoro non sia installato. Si possono naturalmente compilare entrambi i driver come moduli, in modo da inserirli e rimuoverli a piacimento.

6.1.5.2. Configurazione del driver Soundmodem

Una volta configurata la scheda audio, occorre configurare il driver, fornendogli informazioni sulla posizione della scheda audio e su che tipo di modem si intende emulare.

L'utilità sethdlc permette di configurare il driver con questi parametri. Se si ha solo una scheda audio installata, i parametri si possono specificare anche dal comando insmod al momento del caricamento del modulo soundmodem.

Ad esempio, una semplice configurazione con una scheda SoundBlaster configurata come negli esempi precedenti che emula un modem a 1200 bps:

# insmod hdlcdrv
# insmod soundmodem mode="sbc:afsk1200" iobase=0x220 irq=5 dma=1

Questo non è in realtà il modo più indicato per fare questa operazione. L'utilità sethdlc si usa con la stessa facilità con un dispositivo così come con diversi.

Le pagine man di sethdlc contengono tutte le informazioni richieste, però un paio di esempi possono illustrare gli aspetti più importanti della configurazione di questa utilità. Negli esempi seguenti si suppone che i moduli Soundmodem siano già stati caricati usando:

# insmod hdlcdrv
# insmod soundmodem

o che il kernel sia già stato compilato con questo tipo di supporto.

Configurazione del driver per il supporto della scheda Windows SoundSystem configurata come negli esempi precedenti e impostata in modo da emulare un modem G3RUH 9600 compatibile come dispositivo sm0 usando una porta parallela all'indirizzo 0x378 per pilotare il Push-To-Talk:

# sethdlc -p -i sm0 mode wss:fsk9600 io 0x534 irq 5 dma 3 pario 0x378

Configurazione del driver per supportare la scheda Soundblaster configurata come negli esempi precedenti per emulare un modem HAPN a 4800 bps come dispositivo sm1 usando la porta seriale all'indirizzo 0x2f8 per pilotare il Push-To-Talk:

# sethdlc -p -i sm1 mode sbc:hapn4800 io 0x388 irq 10 dma 1 serio 0x2f8

Configurazione del driver per supportare la scheda SoundBlaster configurata come negli esempi precedenti e impostata in modo da emulare un modem 1200 bps AFSK come dispositivo sm1usando la porta seriale all'indirizzo 0x2f8 per pilotare il Push-To-Talk della radio:

# sethdlc -p -i sm1 mode sbc:afsk1200 io 0x388 irq 10 dma 1 serio 0x2f8

6.1.10. Creazione di un dispositivo generico SCC

Opzioni di compilazione del Kernel:
General setup  --->
    [*] Networking support
Network device support  --->
    [*] Network device support
    ...
    [*] Radio network interfaces
    [*] Z8530 SCC KISS emulation driver for AX.25

Joerg Reuter, DL1BKE, ha sviluppato il supporto generico per le schede basate sullo SCC Z8530 . Il suo driver permette il supporto di diversi tipi di queste schede e offre una modalità di utilizzo simile a quella di un TNC KISS.

6.1.10.1. Reperire e compilare i programmi di configurazione

Sebbene il driver sia incluso nella distribuzione standard del Kernel, Joerg Reuter distribuisce versioni più recenti del suo driver assieme ad una collezione di programmi che ne aiutano la configurazione.

I programmi di configurazione possono essere scaricati da pagina web di Joerg, ftp://db0bm.automation.fh-aachen.de/incoming/dl1bke, ftp://insl1.etec.uni-karlsruhe.de/pub/hamradio/linux/z8530, ftp://ftp.ucsd.edu/hamradio/packet/tcpip/linux, o ftp://ftp.ucsd.edu/hamradio/packet/tcpip/incoming.

Troverete diverse versioni; va scelta quella che maggiormente si adatta alla versione di Kernel che si intende usare. z8530drv-2.4a.dl1bke.tar.gz per i kernel 2.0.* e z8530drv-utils-3.0.tar.gz per i kernel 2.1.6 o successivi.

I seguenti comandi sono quelli che ho usato per compilare ed installare il pacchetto per la versione 2.0.30 del kernel:

# cd /usr/src
# gzip -dc z8530drv-2.4a.dl1bke.tar.gz | tar xvpofz -
# cd z8530drv
# make clean
# make dep
# make module         # Se volete avere il driver compilato come modulo
# make for_kernel     # Se volete avere il driver incluso staticamente nel kernel
# make install

Dopo aver completato quest'operazione dovreste avere tre nuovi programmi installati nella vostra directory /sbin: gencfg, sccinit e sccstat. Saranno questi a permettervi di configurare il driver per la scheda.

Ci si troverà anche ad avere un un gruppo di dispositivi speciali nella directory /dev chiamati scc0-scc7; questi saranno usati più avanti e saranno i dispositivi 'KISS' da utilizzare.

Se scegliete l'opzione 'make for_kernel' occorre ricompilare il kernel. Per far sì che venga incluso il supporto per il driver z8530 bisogna rispondere 'Y' alla domanda 'Z8530 SCC kiss emulation driver for AX.25' che viene fatta dalla procedura di configurazione del kernel, durante il 'make config'.

Se invece avete fatto 'make module', occorre che il nuovo file scc.o sia messo nella directory /lib/modules, ma non occorre ricompilare il kernel. Si ricordi di usare il comando insmod per caricare il modulo prima di provare a configurarlo.

6.1.10.2. Configurazione del driver per la propria scheda

Il driver per scheda SCC z8530 è stato concepito per garantire la massima flessibilità e per supportare il maggior numero di schede. Questa flessibilità porta però come conseguenza una configurazione piuttosto impegnativa.

Nel pacchetto c'è una esauriente documentazione che va letta in caso di difficoltà. In particolare, maggiori informazioni si possono trovare in doc/scc_eng.doc o doc/scc_ger.doc. In questo documento vengono ripresi i concetti fondamentali, ma si invita a consultare i file indicati nel caso si richieda un livello di dettaglio maggiore.

Il file di configurazione principale è chiamato /etc/z8530drv.conf e viene letto dal programma sccinit, Questo file è diviso in due parti: configurazione dei parametri hardware e configurazione del canale. Una volta adattato opportunamente questo file alle vostre esigenze, basta aggiungere:

# sccinit

nel file rc che configura la rete, e il driver sarè inizializzato nel modo indicato dal file di configurazione. Questa operazione va fatta prima di provare ad usare il driver.

6.1.10.2.1. Configurazione dei parametri hardware

La prima sezione è divisa in due sottoparti, ognuna delle quali rappresenta la configurazione per un chip 8530 ed è costituita da una lista di parole chiave e valori associati. In questo file si possono specificare fino a quattro chip SCC di default. Il valore #define MAXSCC 4 nel file scc.c può essere aumentato se si desidera il supporto per un numero maggiore di chip.

Le parole chiave possibili e i relativi argomenti sono:

chip

la parola chiave chip serve per separare le sottosezioni. Non usa argomenti.

data_a

questa keyword specifica l'indirizzo della porta dati per il canale 'A' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x300

ctrl_a

specifica l'indirizzo della porta di controllo per il canale 'A' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x304

data_b

specifica l'indirizzo della porta dati per il canale 'B' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x301

ctrl_b

specifica l'indirizzo della porta di controllo per il canale 'B' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x305

irq

specifica l'IRQ (l'interrupt) usato dalla scheda SCC 8530 descritta in questa sottosezione. L'argomento è un intero, ad esempio 5

pclock

specifica la frequenza del clock al pin PCLK dell'8530. L'argomento è un intero che indica la frequenza in Hz, ed è fissato di default a 4915200 se si omette questa parola chiave.

board

specifica il tipo particolare di scheda SCC 8530. L'argomento è una stringa alfanumerica che può assumere i seguenti valori:

escc

questa parola chiave è opzionale; viene usata per abilitare il supporto per i chip Extended SCC (ESCC) come l'8580, 85180 o 85280. L'argomento è una stringa di caratteri i cui valori ammessi sono 'yes' oppure 'no', che è il valore didefault.

vector

questa parola chiave è opzionale; specifica l'indirizzo del 'vector latch' (conosciuto pure come "intack port") per le schede PA0HZP. Ci può essere solo un vector latch per tutti i chip e il valore di default è 0

special

questa parola chiave è opzionale; specifica l'indirizzo del registro per funzioni speciali presente su diverse schede SCC. Il valore di default è 0

option

questa parola chiave è opzionale e il suo valore di default è 0

Seguono alcuni configurazioni d'esempio per le schede più comuni:

Se con NOS si ha già una configurazione funzionante per la vostra scheda, si può usare il comando gencfg per convertire i comandi del driver NOS di PE1CHL in una formato adatto al file di configurazione del driver z8530.

Per usare gencfg basta invocare il comando con gli stessi parametri usati per il driver di PE1CHL in NET/NOS. Per esempio il comando:

# gencfg 2 0x150 4 2 0 1 0x168 9 4915200

genererà un abbozzo di configurazione per la scheda OptoSCC.

6.1.10.3. Configurazione del canale

La sezione di configurazione del canale è quella nella quale si specificano tutti gli altri parametri associati con la porta che si sta configurando. Anche questa è divisa in due sottosezioni che rappresentano ciascuna una porta logica, quindi, visto che ogni scheda SCC 8530 ne supporta due, saranno presenti due sottosezioni per ogni sottosezione nella parte dei parametri hardware.

Queste parole chiave sono scritte anche nel file /etc/z8530drv.conf e devono apparire dopo la sezione dei parametri hardware.

L'ordine in cui queste appaiono è molto importante, ma quello in cui sono presentate qui dovrebbe andare bene. Le parole chiave e i relativi argomenti sono:

device

questa parola chiave deve apparire all'inizio della definizione della porta e specifica il nome del dispositivo file speciale al quale si applica il resto dei parametri di configurazione; ad esempio /dev/scc0

speed

questa parola chiave specifica la velocità dell'interfaccia in bit al secondo: ad esempio 1200

clock

questa parola chiave specifica da dove recuperare il clock per i dati. I valori consentiti sono:

mode

>questa parola chiave specifica il tipo di codifica da adottare per la rappresentazione dei dati. I valori consentiti sono: nrzi oppure nrz

rxbuffers

specifica il numero di buffer di ricezione per cui allocare memoria. L'argomento è un intero, ad esempio 8.

txbuffers

specifica il numero di buffer di trasmissione per cui allocare memoria. L'argomento è un intero, ad esempio 8.

bufsize

specifica la dimensione dei buffer di ricezione e trasmissione. L'argomento è in byte e rappresenta la lunghezza totale del frame, compreso l'header AX.25 (non solo la parte dati). Questa parola chiave è opzionale e il suo valore di default è 384

txdelay

rappresenta il parametro KISS di ritardo nella trasmissione; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.

persist

rappresenta il parametro KISS di persist e il suo argomento è un intero.

slot

rappresenta il parametro KISS di tempo di slot (slot time); l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.

tail

rappresenta il parametro KISS di tail; il suo argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.

fulldup

rappresenta il flag KISS che indica se la trasmissione è in full duplex; l'argomento è un intero e i valori ammessi sono: 1==Full Duplex, 0==Half Duplex.

wait

rappresenta il parametro KISS di tempo di wait; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.

min

rappresenta il parametro KISS 'min'; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.

maxkey

rappresenta il parametro KISS indicante il tempo massimo di keyup; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.

idle

rappresenta il parametro KISS di tempo di idle; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.

maxdef

rappresenta il parametro KISS 'maxdef'; l'argomento è un intero.

group

rappresenta il parametro KISS di valore di gruppo; l'argomento è un intero.

txoff

rappresenta il parametro KISS di tempo di 'txoff'; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.

softdcd

rappresenta il parametro KISS 'softdcd'; l'argomento è un intero.

slip

rappresenta il flag KISS 'slip'; l'argomento è un intero.

6.1.12. Configurazione del nodo BPQ per il colloquio con il supporto AX.25 di Linux

A differenza dell'implementazione standard di BPQ Ethernet che usa normalmente un indirizzamento multicast, in Linux si adotta il normale indirizzamento broadcast; il file NET.CFG per il driver BPQ ODI dovrebbe perciò essere modificato per assomigliare a questo:

LINK SUPPORT

        MAX STACKS 1
        MAX BOARDS 1

LINK DRIVER E2000                    ; o altre MLID che si adattino
				     ; alla vostra scheda

        INT 10                       ;
        PORT 300                     ; per adattarsi alla vostra scheda

        FRAME ETHERNET_II

        PROTOCOL BPQ 8FF ETHERNET_II ; richiesto per BPQ - può cambiare PID

BPQPARAMS                            ; opzionale - richiesto solo se
                                     ; non si vuole usare l'indirizzo
                                     ; di default

        ETH_ADDR  FF:FF:FF:FF:FF:FF  ; indirizzo di default della scheda

6.2. Creazione del file /etc/ax25/axports

/etc/ax25/axports è un semplice file di testo, da creare con un editor. Il suo formato è il seguente:

portname  callsign  baudrate  paclen  window  description

dove:

La mia è la seguente:

radio    VK2KTJ-15       4800        256     2       4800bps 144.800 MHz
ether    VK2KTJ-14       10000000    256     2       BPQ/ethernet device

Si ricordi di usare un nominativo/ssid univoco per ogni porta AX.25 che si crea. Occorre creare, dunque, una voce per ogni dispositivo AX.25 che si vuole utilizzare (KISS, SCC, PI, PT, Baycom o SoundModem che sia). Ogni voce descrive un singolo dispositivo di rete AX.25 che sono associati alle porte attraverso il nominativo/ssid, per questo esso deve essere univoco.

6.3. Configurazione del routing AX.25

È possibile configurare l'elenco dei digipeater da utilizzare per raggiungere un host specifico, operazione che risulta utile sia per le operazioni AX.25 che basate su IP. Il comando axparms permette di effettuare questa operazione; le pagine man sono sempre la fonte migliore di informazioni su questo comando, ma un semplice esempio può essere:

# /usr/sbin/axparms -route add radio VK2XLZ VK2SUT

Questo comando indica che il percorso per VK2XLZ deve avvenire tramite il digipeater VK2SUT sulla porta AX.25 chiamata radio.