6.11. Utilizzo di Debian GNU

6.11.1. Comuni scorciatoie da tastiera

6.11.2. Impostazioni del terminale

Per maggiori informazioni sulle impostazioni del terminale si vedano le pagine di manuale di setterm(1), reset(1), tput(1), tset(1), stty(1), termcap(3) e terminfo(3X). Qui ne parleremo solo brevemente:

Si controlli anche la pagina di manuale di console_codes(4).

6.11.3. Collegamenti ai tasti e funzioni readline

Aprire la pagina di manuale di bash(1), digitare /^SHELL BUILTIN COMMANDS (per cercare quella frase all'inizio di riga) e poi cercare 'bind' (digitare /bind).

Maggiori informazioni possono essere trovate nella directory /usr/share/doc/bash/.

6.11.4. File di configurazione dell'utente

Come probabilmente si sa già, gli utenti di sistema standard di Unix non possiedono permessi di scrittura ovunque, l'elenco è spesso limitato a varie posizioni temporanee e alla propria directory home.

Mentre molti servizi di sistema mettono i propri file di configurazione nella directory /etc/, è ovvio che gli utenti non possono fare lo stesso; essi necessitano di aree private e isolate per salvare le proprie preferenze (e in fin dei conti essi non hanno i permessi per mettere niente in /etc/). Perciò le informazioni sulle loro configurazioni vengono salvate in dotfile nelle proprie directory home. Un dotfile è semplicemente un file il cui nome inizia con un punto (come ".vimrc"); questo tipo di file è considerato nascosto e non viene mostrato nell'output dell'elenco directory, a meno che non si utilizzi l'opzione -a (--all).

Le applicazioni generalmente utilizzano un sistema di file di ripiego per caricare le informazioni di configurazione. Ciò significa che esse prima verificano al momento dell'esecuzione le opzioni nella riga di comando, le quali hanno la priorità maggiore. Dopo vengono le variabili d'ambiente, seguite dai dotfile e infine dalle configurazioni generiche (che dovrebbero trovarsi in /etc/).

Tipicamente, una applicazione creerà i suoi dotfile quando la si esegue per la prima volta.

6.11.5. Alias per i comandi

Diciamo che piaccia l'output strutturato di "ls -al", ma si preferirebbe digitare "ll" invece del completo "ls -al". La soluzione a questo problema è chiamata "un alias" e viene implementata a livello della shell. Si modifichi il proprio ˜/.bash_profile e si aggiunga qualcosa simile a questo:

alias ll='ls -al'

Fare rileggere quel file di configurazione:

# Digitare
$ source ~/.bash_profile

# Oppure
$ . ~/.bash_profile 

# O premere
 Ctrl+x,Ctrl+r 

Digitare ll e gioire :)

NotaNotare:
 

Come si potrebbe avere notato, il formato dei file .bash_profile e .bashrc è molto semplice, vi si mettono gli stessi comandi che si digiterebbero sulla riga di comando. Abbiamo salvato l'informazione sull'alias in ˜/.bash_profile perché volevamo averla disponibile la prossima volta che effettueremo il login.

6.11.6. Caratteristiche avanzate della riga di comando

Molto probabilmente, si sta utilizzando la shell bash (echo $SHELL) con il supporto "readline" compreso. Readline è "la libreria che gestisce la lettura dell'input quando si utilizza una shell interattiva". Mentre i tradizionali utenti Unix disprezzano la shell bash (uno spreco di memoria, dicono), la bash e readline realizzano un ambiente utente estremamente efficiente.

Diamo uno sguardo solo ad alcune delle loro caratteristiche:

6.11.7. Personalizzare la sessione X

Proprio come il nome suggerisce, il file da ricercare è ~/.xsession. Si può trovare un esempio corretto in /usr/share/doc/xfree86-common/examples/.

Il file ~/.Xdefaults dovrebbe essere un posto per regolare le informazioni per le risorse X (invocare il comando xrdb -load ~/.Xdefaults dal file ~/.xsession per caricarle).

6.11.7.1. Scegliere gli sfondi di X

I gusti variano, alcuni preferiscono sfondi a colore unico, alcuni amano le sfumature, altri immagini come sfondo.

Io ho scoperto che è possibile creare degli sfondi molto piacevoli da guardare utilizzando il pacchetto xplanet (si installi xplanet e xplanet-images):

$ xplanet -blend -grid  -label -projection mercator -quality 100
-rotate 45   -cloud_image clouds_2000.jpg&
$ xplanet -blend -grid  -label -projection mercator -quality 100
-cloud_image clouds_2000.jpg&
$ xplanet -blend -grid  -label -projection mercator -quality 100
-latitude 15 -cloud_image clouds_2000.jpg&

NotaNotare:
 

L'immagine clouds_2000.jpg si trova sulla pagina del progetto xplanet ed è una mappa realistica delle nuvole che circondano la Terra (rinnovate ogni tre ore e l'immagine pesa circa 500kb).

È possibile far generare a xplanet una nuova immagine ogni cinque minuti; si veda la pagina di manuale di xplanetbg(1) e lo si aggiunga al file ˜/.xsession se l'idea piace.

Buone immagini di sfondo possono essere trovate nel pacchetto debian-propaganda.

A mano, si possono impostare gli sfondi con i comandi xsetbg, xsetroot o Esetroot (dal pacchetto eterm).

6.11.7.2. Scattare instantanee dello schermo

# Utilizzare il tradizionale xwd
$ xwd -root >screenshot.xwd; convert screenshot.xwd screenshot.png; 
  pngcrush screenshot.png; rm screenshot.xwd

# Usare scrot 
$ scrot scrnshot.png

# Utilizzare import dal pacchetto imagemagick
$ import -comment "Gnome2 + theme xy" -compress jpeg -frame -screen 
  screenshot.jpg

6.11.8. Segnalare dei bug

AttenzioneAttenzione
 

Non si proceda a segnalare un bug a meno che non si sia sicuri al 100% di avere scoperto un problema reale; prima di pensare "È un bug", ci si chieda se si ha davvero una esperienza sufficiente (su una particolare materia) per dire cosa sia un bug e cosa no. Poi verificare assolutamente se il problema non sia già stato segnalato. I manutentori dei pacchetti hanno abbastanza lavoro da fare anche senza segnalazioni di "bug" false e ridicole.

Per quanto possa sembrare bello segnalare bug (e sentire di stare "contribuendo" al progetto), non ci si dovrebbe appassionare troppo alla cosa; ci sono modi migliori per contribuire a Debian (per esempio scrivendo documentazione e pagine di manuale).