2.5. Editor di testo Unix

Molta della configurazione di un sistema Unix è mantenuta in file di testo semplice, così si vorrà certamente scegliere un proprio editor di testo preferito (tra la piccola miriade di quelli disponibili). Si può iniziare con joe, nano o pico (nano è probabilmente il migliore perché è incluso nel sistema base Debian GNU). Questi editor sono semplici e le loro scorciatoie da tastiera sono elencate alla base della schermata. Si provi adesso ad avviare nano per vedere da soli la sua semplicità. (Si tenga a mente che il carattere "^", necessario per accedere al menu di nano, rappresenta il tasto Control o Ctrl sulla propria tastiera.)

La categoria degli editor di testo professionali, tuttavia, è riservata ai due vecchi rivali, GNU Emacs di Richard M. Stallman e Visual IMproved di Bram Moolenaar (o il vecchio tradizionale vi). Oltre ad avere velocissime scorciatoie da tastiera, macro, abbreviazioni, modalità di modifica, sintassi evidenziata e completamento automatico, Vim può letteralmente trovare da solo l'uscita da un labirinto (si dia uno sguardo a /usr/share/doc/vim/macros/maze/). Un altro vantaggio di vi è che esso è installato su praticamente ogni sistema Unix che si può immaginare. Riferimenti alle rilevanti pagine di tutorial di Vim sono fornite alla fine della Guida.

Se non si ha idea di che editor utilizzare, si provi ad usare nano. Poi, più tardi, si potrà installare Vim e avviare vimtutor per impararne le basi. Ma non si prenda questo aspetto sotto gamba; Unix si basa su testo (molto testo, anche se probabilmente si preferiscono inizialmente le interfacce grafiche) e imparare ad usare Vim o GNU Emacs è una necessità assoluta.

Perciò si invochi adesso sudo update-alternatives --config editor e si selezioni il proprio editor di testo preferito del momento. (Una volta selezionato, questo editor sarà richiamato quando viene avviato il comando generico editor.)

D'ora in poi presumeremo che si sappia come aprire un file, modificarlo e salvare le modifiche su disco.