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"Freeware e altre nuove iniziative per il rilancio della tecnologia e dell'industria italiana dell'informazione"

Martedì 23 Febbraio si è svolto presso l'Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il convegno "Freeware e altre iniziative per il rilancio della tecnologia e dell'industria italiana dell'informazione" promosso dalla Presidenza del CNR. La giornata incentrata, appunto, sul rivoluzionario modello di sviluppo Open Source, che ha dato vita al sistema operativo Linux, è stata fitta di interventi di altissimo livello del mondo scientifico, politico e industriale.

Il presidente del CNR Bianco, in apertura della giornata, dando le cifre del deficit italiano nel mondo dell'Information Technology e della sua sudditanza dalle importazioni, vede nel Free Sofware una valida idea di rilancio per l'industria italiana del software. Bianco dice «I commenti, le speranze, le proposte, gli obiettivi del Freeware si moltiplicano. Tutti mettono in evidenza il risultato impressionante di una azione collettiva a livello planetario, che costa pochissimo ma soprattutto è aperta al contributo dei gruppi più agguerriti dei paesi tecnologicamente evoluti, ma anche a quello di studiosi isolati in paesi a modesto sviluppo, è cioè aperta e disponibile ai ricchi ma anche ai poveri».

Cuffaro, sottosegretario al Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, assicura che il governo si impegnerà a sostenere il movimento Open Source. Ma è l'intervento del Prof. Meo del Centro Elaborazione Numerale dei Segnali CNR e organizzatore dell'evento, che riesce a catturare l'attenzione della numerosa platea, andando ad analizzare la realtà dell'informatica italiana.

Il rilancio di una grande azienda italiana nel settore che facesse aumentare l'esportazioni è del tutto impraticabile a causa dello sforzo finanziario necessario. La possibilità, spiega Meo, di utilizzare il Free Software è l'unica strada praticabile per diminuire le importazioni.
Con uno sforzo finanziario"esiguo si potrebbero avere tangibili risultati a patto che gli enti pubblici si attivassero nei seguenti campi:

Naturalmente l'impatto sulla bilancia dei pagamenti, sul controllo del know-how e sullo sviluppo della piccola impresa sarebbe effettivo.

Il Prof. Meo ha, dunque, posto le basi per un progetto reale, non solo con una ampia documentazione, ma invitando a parlare un nutrito numero di professionisti, concentrati nella sezione "Freeware: Esperienze in atto", che hanno portato la loro esperienza nello svolgere le proprie attività secondo il modello Open Source.

Anche se l'Ing. Gianoglio, responsabile dei Sistemi Informativi FIAT, durante il suo intervento è stato piuttosto scettico, durante la tavola rotonda ha espresso il desiderio di approfondire la conoscenza del Free Software.

La tavola rotonda ha segnato la conclusione della giornata. Introdotta dall'Ing Bravi, Coordinatore del Linux User Group Roma e rappresentante del progetto Pluto, che ha portato l'esperienza di chi raggruppa e coordina alcuni importanti progetti Linux italiani. È stata moderata dal Prof. Giuseppe Biorci.

L'atmosfera si è fatta subito accesa tra chi sosteneva che il movimento Open Source potesse essere solamente un veicolo e chi vedeva nel Free Software un vero e proprio modello di sviluppo per l'Information Technology italiana. Veicolo o modello, il movimento Freeware grazie a questa iniziativa si è fatto conoscere e apprezzare a livelli che fino a qualche mese fa era impensabile arrivare. Grazie al Prof. Meo il sasso è stato gettato, stiamo a vedere che onde produrrà!

di Gabriele Paciucci con la preziosa collaborazione del Dott. A. Celli.

Riferimenti

http://www.freeware.it
http://www.opensource.it
http://www.opensource.org
http://www.fsf.org/copyleft/copyleft.html
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