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Rubrica


Tips & Tricks Ottobre 1999

Ecco i Tips & Tricks di questo mese. A partire da questo numero sarò io ad occuparmi della rubrica; spero di fare un buon lavoro e di riuscire a segnalare trucchi e scorciatoie che possano essere utili sia ai principianti che agli esperti. Ma iniziamo subito...

Indice generale

  • Netscape cookies
  • Recupero della partition table
  • Netscape crash e Java
  • Reboot
  • StarOffice 5.0 e Red Hat 6.0
  • Personalizzare l'xterm
  • Muoversi tra due directory

  • Netscape cookies

    Ecco un tip carino.
    Come navigare facendo credere di avere i cookies abilitati ma in realtà...

    Dunque:

    - Abilitare Netscape ad accettare tutti i cookies (edit, preferences, advanced, Accept all cookies)

    - Disabilitare l'opzione di avvertimento per i cookies (edit, preferences, advanced, Accept all cookies)

    - In /home/.netscape creare (o sostituire) il file cookies con un link a /dev/null:

    ln -s /dev/null cookies
    

    Netscape non se ne accorge, voi navigate e i cookies vengono pattumati senza lasciare traccia :-)

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    Recupero della partition table

    Da L. De Negri in un newsgroup.
    Questo procedimento si può applicare nel caso in cui si abbia sovrascritto per errore il primo settore dell'hd, ossia il MBR (e SOLO quello).
    Questo è un settore critico perché contiene sia il boot loader (in questo caso LILO) che la tabella di descrizione delle partizioni. Quindi è evidente che nel caso in cui se ne perda il contenuto, non è sufficiente reinstallare il boot loader, ma bisogna anche ricostruire la partition table.
    Questa tabella è descritta da quattro gruppi consecutivi di 16 bytes che cominciano dalla posizione 0x1BE del MBR. Ognuno di questi quattro gruppi ha il seguente formato:

    
    byte    dimensione      descrizione                                   
    --------------------------------------------------------------------------
    0x00    1  0x80 se la partizione è di boot, altrimenti 0x00
    0x01    1  testina iniziale 
    0x02    2  cilindro e settore iniziali
    0x04    1  tipo di partizione
    0x05    1  testina finale
    0x06    2  cilindro e settore finali
    0x08    4  settori che separano il MBR dall'inizio partizione
    0x0C    4  numero di settori nella partizione
    --------------------------------------------------------------------------
    

    A parte il tipo (che per quanto riguarda Linux è 0x82 per le partizioni di swap e 0x83 per quelle Linux EXT2FS) l'unica difficoltà è rappresentata dai valori di cilindro e settore che sono codificati insieme in due bytes. Il formato è questo:

    
    bit     15|14|13|12|11|10| 9| 8| 7| 6| 5| 4| 3| 2| 1| 0
    ------- --+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--
    valore  c7 c6 c5 c4 c3 c2 c1 c0 c9 c8|s5 s4 s3 s2 s1 s0 
    
    ci sono quindi 10 bit a disposizione per i cilindri (0-1027) e 6 per i settori (0-63).

    Una volta appreso il formato della partition table si può procedere con il recupero. Come prima cosa bisogna procurarsi un disk editor. Io ne ho trovato uno free software, perfettamente adeguato allo scopo, su download.com. Dopo aver copiato l'eseguibile su un dischetto di avvio PC DOS, bisogna riavviare il computer con il floppy inserito e caricare l'editor; a questo punto è possibile modificare direttamente i settori dell' hard disk. Per cominciare, consiglio di azzerare tutti i bytes del MBR tranne gli ultimi due che devono essere impostati con i valori 0x55 e 0xAA rispettivamente.
    Fatto questo bisogna cercare sul disco tutti i settori che finiscono con la coppia di valori 55 AA e annotare i valori corrispettivi di cilindro, testina e settore. Il valore 55AA è importante perché denota il primo settore di ogni partizione.
    Una volta ottenuto un elenco di valori, bisogna considerare per primi quelli in cui il valore di testina (head) è uguale a 0 e quello di settore è uguale a 1 in quanto generalmente le partizioni cominciano dal primo settore del cilindro. Il numero di valori dovrebbe essere uguale al numero di partizioni che ci sono sul disco e a questo punto è sufficiente codificare questi valori in esadecimale nel MBR seguendo la tabellina.

    Esempio:
    disco con 728 cilindri, 128 testine e 64 settori (circa 3GB)
    part. 1: DOS circa 600MB
    part. 2: EXT2 circa 1300MB
    part. 3: Linux swap circa 24MB
    part. 4: EXT2 circa 1000MB

    eseguendo una ricerca sul disco si trovano (tra gli altri) questi settori che finiscono con 55AA (chs)
    0,1,1
    127,24,62
    155,83,16
    163,0,1
    209,104,46
    471,117,48
    528,0,1
    534,0,1

    considerando i risultati che hanno come testina 0 e settore 1 rimangono:
    0,1,1
    163,0,1
    528,0,1
    534,0,1

    che corrispondono grossomodo alla dimensione delle partizioni che ci si aspettava di trovare.
    Si può quindi provare a codificare questi valori:

    - Partizione 1 -
    
    - boot: 0x00
    
    - testina iniziale: 1=0x01
    
    - settore/cilindro iniziali: (s1 c0) 0000000000|000001 = 0x0001h
    
    - tipo partizione: 0x06 (DOS>32MB)
    
    - testina finale: 127=0x7F
    
    - settore/cilindro finali: (s63 c162) 101000100000|111111 = 0xA23F
    
    - settori tra il MBR e l'inizio della partizione (offset): 63=0x3F
    
    - dimensione della partizione: 163c*126h*64s=1.314.432 settori - 63 di offset = 1.314.369 = 0x00140E41
    

    mettendo i valori insieme si ottiene dunque per la prima partizione:

    p1:     00 01 01 01 06 7F 3F A2 3F 00 00 00 41 0E 14 00
    
    !!!
    ATTENZIONE: notare che i valori vanno scritti dalla coppia meno significativa a quella più significativa, quindi il valore 0x140E4100, viene codificato con: 41 0E 14 00
    !!!

    I valori per le altre partizioni diventano:

    p2:     00 00 01 A3 83 7F BF 0F 80 0E 14 00 80 E9 2C 00
    P3:     00 00 81 10 82 7F BF 15 00 F8 40 00 00 BD 00 00
    P4:     00 00 81 16 83 7F FF 0C 00 B5 41 00 80 64 1E 00
    

    A questo punto si può provare a far partire Linux con un floppy di ripristino e se tutto va bene basta reinstallare LILO per riavere un sistema perfettamente funzionante.

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    Netscape crash e Java

    Dopo l'installazione della Red Hat 6.0, sembra che a volte Netscape vada in crash se ci si collega a pagine con java applets.
    Questo fenomeno pare essere concomitante alla difettosa visualizzazione delle fonts in alcune applicazioni.

    La Red Hat afferma che l'errore è causato da un rpm dell'installazione che non consente di avere una lista completa del fontpath per X.

    Con questa metodica si dovrebbe risolvere il problema. Innanzitutto bisogna controllare se è proprio questo il problema e lo si fa dando il comando:

    
        chkfontpath --list
    

    Dovreste avere un output come il seguente:

    
    Current directories in font path:
    
    1: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc:unscaled
    2: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi:unscaled
    3: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi:unscaled
    4: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc
    5: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1
    6: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo
    

    Ora dovrete aggiungere il font "75dpi scaled" alla lista dei path con il comando:

    
    chkfontpath --add /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi
    

    Questo è quello che afferma Red Hat e si va quindi a modificare il file /etc/X11/fs/config ottenendo:

    
     # font server configuration file
     # $XConsortium: config.cpp,v 1.7 91/08/22 11:39:59 rws Exp $
    
     clone-self = on
     use-syslog = off
     catalogue = /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/,
                 /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/,
                 /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo/,
                 /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1/,
                 /usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/
     error-file = /usr/X11R6/lib/X11/fs/fs-errors
     # in decipoints
     default-point-size = 120
     default-resolutions = 75,75,100,100
    

    Alcuni hanno riscontrato un'ancor maggiore stabilità invertendo in questo file le prime 3 righe conferendo l'ordine: Speedo, misc e 75dpi.
    Tutto qui. (ricordatevi di riavviare l'X font server... ;-)

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    Reboot

    Visto che era stato detto che lo shutdown si poteva fare con:

    
    init 0
    

    sappiate che il reboot si può fare con:

    
    init 6 
    

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    StarOffice 5.0 e Red Hat 6.0

    Chi ha provato ad installare la versione 5.0x della famosa suite della StarDivision su una Red Hat 6.0 ha incontrato sicuramente dei problemi come anche chi ha semplicemente ugradato la propria distribuzione di Red Hat alla versione in oggetto.

    StarOffice 5.0x non funzionerà perché le glibc 2.0.7, utilizzavano un codice interno che è cambiato nella versione 2.1.x .
    Insomma, lo StarOffice cerca qualcosa che non c'è e si rifiuta di funzionare.

    La Red Hat ha inserito una versione di StarOffice 5.01 fatta per le glibc2.1 nel CD Linux Applications Vendor, quindi nella confezione completa!
    Chi quindi non ha la versione ufficiale è destinato ad utilizzare lo StarOffice 5.1 .
    Sì, quello funziona su R.H. 6.0 ;-)

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    Personalizzare l'xterm

    Inserite questo codice in .bashrc ed avrete un simpatico messaggio nella barra del titolo dell'xterm ;-)

    
    if [ $TERM = 'xterm' ]
    then export PROMPT_COMMAND='echo -ne "\033]2;"Ciao! hai aperto questa xterm `date`"\007"' 
    fi
    

    Personalizzate gente, personalizzate! ;-)
    Insomma non ci vuole molto a capire come modificare questo codice.
    Provate con whoami, hostname ecc.

    Se lo fate, state attenti che le variabili vanno incluse tra apici inversi (alt-gr + ').

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    Muoversi tra due directory

    A volte si passa in continuazione tra due directory. Per esempio tra /boot e /usr/src/linux/arch/i386/boot/.
    Se ci si posiziona in una delle due e ci si sposta direttamente nell'altra, da allora in poi basterà digitare

    
    cd -
    
    per trovarsi ora nell'una ora nell'altra directory.
    In effetti il comando permette semplicemente di spostarsi verso la directory da cui si proviene...

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    Per questo numero di Pluto Journal i tips sono finiti. Se pensate che un tip che vi sembra particolarmente valido debba essere divulgato, non esitate ad inviarmelo, lo terrò in considerazione per il prossimo articolo. Un cordiale saluto a tutti.


    A cura di Gaetano Paolone


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